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Cronaca Cologna Veneta / Via Risorgimento

Pfas, Zaia chiede soldi a Gentiloni e viene attaccato: "Li chieda alla Miteni"

Le opposizioni in consiglio regionale criticano la lettera inviata da presidente regionale al premier. Intanto è partita la seconda parte dei carotaggi sui terreni della ditta di Trissino

È iniziata sui terreni della Miteni di Trissino la seconda fase dei carotaggi da parte dell'Arpav, nell'ambito delle indagini dei carabinieri del Noe, che già dalle prime analisi ha riscontrato tracce di inquinamento. Questa seconda fase continuerà anche ad agosto ed è funzionale alle operazioni di bonifica. Ad darne notizia è l'assessore regionale all'ambiente Gianpaolo Bottacin che ha ribadito la ferma volontà della Regione di seguire il principio che chi inquina paga. "Ci siamo già costituiti parte civile per rivalerci su chi ha inquinato - ha detto Bottacin - Su questo punto noi abbiamo intenzione di andare fino in fondo per far pagare i responsabili, tutti coloro che hanno avuto un ruolo in questa vicenda".

I soldi però la Regione li vuole anche dal governo Gentiloni, come scritto da presidente Zaia in una lettera al premier. Lettera che è stata oggetto di attacco politico da parte della minoranza in consiglio regionale. "Zaia chiede gli 80 milioni promessi dal governo, dicendo che senza quelli non si può portare a compimento neppure la progettazione delle opere che servirebbero a risolvere l'emergenza - scrivono i 5 Stelle veneti - Peccato che proprio in queste settimane si siano spesi 300 milioni di euro per la Pedemontana veneta, mettendo quindi gli interessi di un costruttore privato al di sopra della salute dei cittadini veneti. Zaia, finto autonomista, la smetta di fare lo scaricabarile su Roma e chieda piuttosto i soldi alla Miteni".

Sullo stesso tenore anche le critiche dei consiglieri Cristina Guarda (AMP) e Stefano Fracasso (PD). "Sono anni che l'opposizione presenta emendamenti al bilancio per riservare a Veneto Acque le risorse necessarie per completare le progettazioni proposte da tempo alla Regione dai gestori del servizio idrico - fanno sapere i due consiglieri - Se il suo problema è la copertura finanziaria, si attivi stanziando nel bilancio regionale le risorse necessarie, così come ha fatto per la Pedemontana. Così potrà dimostrarci che la sua priorità politica non sono i privati inadempienti ma la garanzia della salute dei veneti della zona rossa".

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