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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Peschiera del Garda / Piazza Ferdinando di Savoia, 13

Brutale pestaggio di 3 giovani a Peschiera, uno è rimasto ipovedente: arrestato un quarto ragazzo

All'epoca dei fatti era minorenne, ma questo non ha risparmiato a L.D. la misura cautelare: il neo 18enne infatti sarebbe uno dei componenti del branco che il 23 maggio ha aggredito 3 ragazzi in Piazza D'Armi, provocando loro delle gravi lesioni

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Peschiera del Garda hanno chiuso il cerchio sull'indagine per la brutale aggressione che il 23 maggio si era verificata nel centro arilicense. Dopo i tre ragazzi arrestati il 16 agosto, ritenuti responsabili delle gravi lesioni riportate dai tre giovani pestati, nella mattina di venerdì 20 agosto i militari hanno proceduto all’esecuzione dell’ordinanza di applicazione del collocamento in comunità del quarto presunto aggressore: si tratta di L.D., 18enne di origini albanesi e minorenne all'epoca dei fatti, ritenuto dalle forze dell'ordine come uno dei principali responsabili delle gravi ferite riportate dalle vittime, in particolare quelle relative ad un giovane rimasto ipovedente all’occhio destro per una frattura scomposta pluriframmentaria orbito-mascellare.

Il pestaggio

Erano circa le 22.20 di domenica 23 maggio, secondo la ricostruzione fatta dall'Arma, quando è partita la lite tra il gruppo di cui di fanno parte i 4 arrestati e quello delle 3 vittime: ad accendere la miccia sarebbe stata una spallata inflitta da uno di quest'ultimi ad un componente del primo gruppo, durante una passeggiata. I tre si sarebbero resi conto dell'indole violenta dei loro antagonisti e, per evitare che la lite potesse degenerare, hanno deciso di allontanarsi.
Poco dopo però sarebbero stato raggiunto dai 4 in Piazza D’Armi e lì sarebbero stati aggrediti, colpiti con violenza e a più riprese da calci e pugni, al punto da non permettere l'intervento di nessuno. Concluso il brutale pestaggio, il branco si sarebbe allontanato prima dell'arrivo delle forze dell'ordine. 

I feriti

Sul posto infatti si è diretta una pattuglia del Nor dei carabinieri di Peschiera, che si è trovata davanti a tre ragazzi riversi a terra e doloranti. Una scena cruda, che ha richiesto l'immediato intervento del 118 per fornire loro le cure del caso, mentre i militari davano il via alle indagini. 
La volontà di colpire e fare del male, con rabbia, comprovata dalla gravità delle ferite riporate dalle vittime, avrebbe fatto capire ai militari che non si trattava di un episodio nato dal caso. Condotti in ospedale, i giovani hanno ricevuto delle pesanti prognosi: M.S., classe 2000 bresciano residente a Sirmione, ha ricevuto 25 giorni di prognosi per trauma “fronto nasale ferita lacera al naso fx ossa nasali”; L.D., nato in Serbia ma residente a Sirmione, ha ricevuto una prognosi di 3 giorni per "trauma cranico minore"; il più grave di tutto è risultato essere A.G., originario di Pordenone ma residente a Desenzano del Garda, che ha ricevuto una prognosi iniziale di 30 giorni per “frattura scomposta e pluriframmentaria orbito-mascellare zigomatica dx e scollamento dell’epitelio retinico”, mentre successivi esami hanno diagnosticato un “indebolimento permanente della vista”. 

Le indagini

Dopo aver soccorso le vittime, gli uomini dell'Arma hanno svolto rapidamente una prima ricostruzione dei fatti, grazie alla raccolta di testimonianze e all’attenta analisi dei video dei sistemi di sorveglianza presenti nella zona: le indagini avrebbero permesso non solo di ricostruire l'accaduto, ma anche di inviduare in tempi rapidi i presunti aggressori. 

Gli accertamenti svolti, le dichiarazioni raccolte e la ricostruzione che ne è derivata, indicherebbero negli indagati i responsabili per le lesioni gravi in concorso, aggravate anche dai futili motivi. L'attività dunque si è conclusa con il deferimento all’autorità giudiziaria dei 4 (3 arrestati il 16 agosto e l'ultimo il 20 dello stesso mese) con richiesta di emissione di misura cautelare, così da impedire che potessero essere commessi reati della stessa specie, soprattutto in considerazione delle gravi ferite con prognosi di oltre 40 giorni causate a una delle vittime, rimasta ipovedente.

Gli arresti

Dopo l’ordinanza del Tribunale di Verona, eseguita il 16 agosto scorso a carico dei tre maggiorenni, anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, concordando pienamente con i risultati delle indagini dell'Arma, ha richiesto e ottenuto l’emissione di una misura coercitiva a carico di L.D.. I militari operanti, una volta rintracciato l’indagato, lo hanno quindi tratto in arresto, dando esecuzione al provvedimento di cattura e, dopo le operazioni di fotosegnalamento, lo hanno accompagnato in una comunità rieducativa in provincia di Treviso.

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