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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Brenzone / Via G. Zanardelli

Pesca sul lago di Garda: la polizia provinciale sequestra 4.500 metri di reti illegali

«Chi infrange la normativa mette in pericolo l’ecosistema del lago e crea un danno anche ai tanti pescatori onesti e corretti», spiega Anna Maggio, comandante della Polizia Provinciale

 Sono stati sequestrati 4.500 metri di reti illegali sulla sponda veronese del lago. A riferirlo è la Polizia Provinciale che nei giorni scorsi, in collaborazione con sette guardie ittiche volontarie per lo più appartenenti all'Unione Pescatori Sportivi del Garda, spiega di aver svolto «un’operazione a tappeto sui porti da Brenzone a Malcesine». Il blitz, cominciato alle quattro del mattino, avrebbe così permesso di «individuare sei pescatori professionisti di nazionalità straniera, in possesso di 60 reti illegali in quanto dotate di maglie con ampiezza inferiore ai 37 millimetri».

Si tratta di strumenti che, come spiegato sempre dalla Polizia Provinciale in una nota, «permettono di catturare fino al triplo del pesce, ma con numerosi capi sotto misura, provocando così il depauperamento della popolazione ittica del lago». A tutti i pescatori, riporta la Polizia Provinciale, «sono state applicate le sanzioni previste dal Regolamento regionale per la pesca sul Garda (166 euro) e sono state sequestrate le reti». L’assenza di pesce nelle imbarcazioni, conclude la Polizia Provinciale, «non ha permesso di elevare sanzioni maggiori e di procedere con le denunce penali, il sequestro e la confisca delle barche».

Sull'operazione è intervenuta direttamente anche la comandante della Polizia Provinciale veronese, Anna Maggio, la quale commenta: «Questi pescatori gettano le reti al confine con altri territori provinciali dove verosimilmente vendono il pescato. Quel che possiamo fare è perciò controllare la regolarità delle reti utilizzate quando rientrano in porto. Segnaleremo il risultato dell’operazione anche ai nostri colleghi delle altre province, - prosegue la comandante Anna Maggio - nella convinzione che ciò possa essere utile per ulteriori attività contro la pesca con strumenti illegali e per la tutela della fauna del Garda. Il sequestro portato a termine dai nostri agenti è tra i più ingenti degli ultimi anni ed è stato reso possibile grazie alla sinergia sviluppata con le guardie ittiche volontarie, sempre disponibili a collaborare con grande professionalità. È giusto ricordare che la stragrande maggioranza dei soggetti controllati era in regola. - conclude la comandante Anna Maggio - Chi infrange la normativa mette in pericolo l’ecosistema del lago e crea un danno anche ai tanti pescatori onesti e corretti».

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