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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Corso Cavour

Scattate all'alba le perquisizioni della polizia ai militanti di Veneto Fronte Skinheads

Le indagini sono condotte dalla Digos, in collaborazione con le Questure di Mantova e Verona, e riguardano gli atti dimostrativi che si sono verificati il 25 novembre contro le sedi Pd di Reggio e Correggio e la sede della Caritas reggiana

Sono partite all'alba le perquisizioni della Polizia di Stato di Reggio Emilia nei confronti dei militanti, e dei simpatizzanti, dell'associazione Veneto Fronte Skinheads delle province di Mantova e Verona, oltre a quelli residenti nella stessa zona di Reggio Emilia. Perquisito anche un veronese di 31 anni. Questo in seguito al blitz del 25 novembre contro le sedi Pd di Reggio e Correggio e la sede della Caritas reggiana, firmato e rivendicato dalla stessa associazione di estrema destra "per denunciare chi continua a condurre un chiaro disegno politico finalizzato all’annientamento dell’identità italiana".
Nelle prime ore di quel mercoledì, alcuni militanti affissero delle sagome di cartone con la forma di un uomo dipinto con i colori della bandiera nazionale, oltre a volanti in stile necrologio che recavano le scritte 'Falsa carità sociale: business criminale Vfs' e 'Ius soli e immigrazione: avete ucciso la nazione Vfs’: da lì quindi hanno preso il via le indagini condotte dalla Digos, in collaborazione con le Questure di Mantova e Verona.


Come riportano le agenzie di stampa, il blitz di Fronte Skinheads aveva interessato anche altre città del Nord ed era stato deciso "di fronte ai tiepidi, rari e scarni festeggiamenti per l’anniversario della vittoria della Prima Guerra Mondiale". La rivendicazione aggiungeva poii che la Caritas "in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata ed un falso filantropismo, trova motivo di speculazione ed interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia indifferenziata, sradicandoli dalle loro radici e dalle loro tradizioni, in nome e per conto di un multiculturalismo dominante".
Prima di questo, un'azione simile era già stata compiuta davanti alle sedi Pd e Caritas di Mantova e Suzzara.

La questura ha reso noto i dettagli dell'operazione in una nota stampa:

La DIGOS della Questura di Reggio Emilia, il cui personale era intervenuto in questo capoluogo in occasione degli eventi, di concerto con i collaterali uffici di Mantova e Verona ha proceduto, su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia Dr.ssa Maria Rita Pantani, a complessive sei perquisizioni personali e locali a carico di militanti/simpatizzanti dell’associazione Veneto Fronte Skinheads: 2 in provincia di Reggio Emilia, 3 in provincia di Mantova e 1 in provincia di Verona.

Di seguito all’attività d’indagine espletata da questa Digos, supportata dalla visione dei filmati del sistema di video-sorveglianza esterna della sede del P.D. di Reggio Emilia e corroborati dagli elementi emersi in sede di perquisizione, sono state indagate, dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, per concorso in minacce gravi (…con l’aggravante del fatto simbolico ed anonimo riferito al formato dei necrologi) sei persone aventi un’età compresa tra i 22 e i 41 anni. Due abitano in un paese della bassa reggiana, tre in provincia di Mantova e uno a Verona. Tutti frequentano raramente questo capoluogo. Solo uno di loro, abitante nella provincia di Mantova, ha precedenti di polizia per reati commessi in ambito politico: ingiuria, minacce, radunata sediziosa, accensioni e esplosioni pericolose, imbrattamento e deturpamento di cose altrui e apologia del fascismo.

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