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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Pedemontana a rischio bocciatura, la Corte dei Conti vuole vederci chiaro

Entro il 30 giugno, la Regione dovrà rispondere ai dubbi della Corte dei Conti e l'opposizione attacca. Puppato (PD): "Manca l'ufficialità, ma l'intenzione è quella di aprire una procedura per danno erariale"

La Corte dei Conti ha rinnovato le richieste di chiarimento sulle criticità segnalate sulla Supertstrada Pedemontana Veneta e sull'addizionale Irpef approvata dalla Regione Veneto per completare l'opera. Ad inizio aprile tutto sembrava essersi rimesso in moto con l'arrivo dei soldi per gli espropri, ma questa nuova richiesta della Corte dei Conti rischia di suonare come una bocciatura per la soluzione trovata dalla giunta Zaia per portare a compimento l'opera.

Entro il 30 giugno, la Regione dovrà rispondere ai dubbi della Corte dei Conti e da Venezia sono sicuri che anche prima di quella data sarà redatto un documento in cui "i chiarimenti saranno precisi e puntuali", fanno sapere dall'ente regionale che ribadisce "la totale collaborazione con la Corte dei Conti".

Sembra dunque non trapelare preoccupazione, ma dall'opposizione Laura Puppato, senatrice PD, parla già di danno erariale. "Manca l’ufficialità - scrive Puppato - ma l’intenzione di aprire la procedura è evidente. La Corte dei Conti ha messo in fila tutti i problemi che abbiamo più volte sollevato, a partire dal partenariato pubblico-privato che non solo non ha prodotto alcun risparmio, ma anzi ha fatto esplodere i costi e messo in forte dubbio la conclusione dei lavori, le previsioni di traffico completamente sballate, l'assenza, folle, di una clausola nel contratto che prevedesse che il privato perdesse il contratto in caso di inadempienza finanziaria, l'esplosione del contributo pubblico da 173 a 914 milioni di euro, i ritardi con cui vengono indennizzati gli espropriati, la mancanza delle opere accessorie nel calcolo totale della spesa. Insomma un disastro sotto ogni punto di vista, in cui Zaia e la Lega Nord ci hanno trascinato, nonostante da anni avessimo più volte previsto l'attuale situazione. Finiremo per pagare quest'opera con 12 miliardi di soldi pubblici, senza alcuna garanzia di rientrare delle spese tramite il pedaggio".

"La realtà è che siamo di fronte a una serie monumentale di balle e alla prospettiva di trovarci fra i piedi una Salerno-Reggio Calabria piantata a metà nel bel mezzo della regione - hanno aggiunto i consiglieri regionali 5 Stelle Jacopo Berti e Manuel Brusco - E stavolta Zaia farà fatica ad attribuire responsabilità ad altri e a lavarsi di dosso quello che rischia di diventare il suo fallimento politico. Io onestamente spero con tutto il cuore che non vada a finire così, perché a pagare il conto saremmo sempre e solo noi veneti. Ma la situazione non fa ben sperare, finora hanno raccontato balle, gestito l'opera nel modo che tutti possono vedere e sono anche riusciti ad alzare le tasse".

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