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Ostello della gioventù a rischio, voci critiche: "Modello europeo da difendere"

Verona rischia di perdere il suo ostello della gioventù a Villa Francescatti, ma mentre la nuova Amministrazione al momento non prende posizione, sul tema intervengono le opposizioni: "Gli ostelli della gioventù sono frequentatissimi in tutta Europa"

La decisione della Curia di chiudere l’ostello della gioventù di Villa Francescatti sta scatenando in questi giorni diverse reazioni politiche, nonostante si tratti di una scelta presa già ad inizio anno. Per mercoledì 26 luglio alle ore 11.00 è previsto un presidio di protesta fortemente voluto dall'ex conisigliere comunale Giorgio Pasetto ed al quale ha annunciato di voler partecipare anche l'ex sindaco Michela Sironi.

Anche a Palazzo Barbieri qualcosa si muove, in particolare il gruppo consiliare comunale del Partito democratico ha scelto di prendere una posizione forte e chiara in merito allla questione: "È fondamentale che la nuova giunta comunale, ora ufficialmente insediata, incontri al più presto i responsabili della Curia vescovile per trovare una soluzione. Sarebbe un gravissimo danno per una città come Verona rimanere orfana di un servizio che rappresenta un tassello fondamentale dell’offerta turistica in qualunque città moderna".

Dello stesso avviso si è detto anche Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune, il quale a fronte di quello che definisce il "silenzio assordante" da parte dell'Amministrazione Sboarina sul tema, ha presentato una mozione in Consiglio per cercare di salvare l'ostello della gioventù. "Che un privato decida di chiudere una struttura di utilità e uso pubblico, perché vuole fare diverse scelte imprenditoriali, è legittimo. - spiega Bertucco - Ma che il Comune se ne disinteressi, no. Ricordo comunque che nel lascito testamentario del 1937 della signora G. Paganini Francescatti era inserito un vincolo di destinazione a fine sociale. Perché la Giunta Sboarina, ad esempio, non coglie l'occasione di stanziare dei fondi, dedicati all'imprenditoria giovanile, per premiare il miglior progetto pensato per portare a Verona uno o più ostelli pari a quelli di molte città europee? Perché non si fa carico di trovare un investitore privato capace di offrire lo stesso servizio, magari rafforzandone la capacità attrattiva?".

Al centro del problema vi è a quanto pare la valutazione del cosidetto "turismo low cost" e della sua eventuale importanza o meno per la città di Verona. A difenderne la necessarietà per il capoluogo scaligero sono ancora una volta i consiglieri Pd: "Non è turismo povero, è una forma di turismo rivolto soprattutto a giovani e studenti che una volta cresciuti anagraficamente e professionalmente tornano da turisti 'veri e propri'. È dunque importante assicurarsi che mantengano un bel ricordo dell’esperienza vissuta a Verona come è accaduto fino ad oggi per generazioni di giovani grazie all’attività dell’ostello di Villa Francescatti".

Anche Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune insiste nel rivendicare l'importanza del turismo a costi ridotti, facendo notare la capillare diffusione di ostelli della gioventù in tutte le importanti capitali d'Europa, quelle città cui Verona, stando al refrain costante della campagna elettorale dell'attuale Sindaco Federico Sboarina, per l'appunto dovrebbe ispirarsi per continuare a crescere e svilupparsi: "Gli ostelli della gioventù sono frequentatissimi in tutta Europa, e sorprende che non lo possano essere anche in una città dal forte potenziale turistico come Verona. Non vorrei che dietro l'apparente indifferenza si celasse quello che appare chiaro a tutti: un disinteresse complessivo per le esigenze del turismo giovanile e low cost. E l'idea che il patrimonio culturale di Verona sia riservato solamente ai turisti che se lo possono permettere. A questa logica noi diciamo no. E per questo chiediamo con determinazione che il Comune si impegni per rilanciare, in città, il progetto ostello della gioventù".

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