Ordinanza di capodanno a Verona: stop vendita e consumo di bevande in bottiglie e bicchieri di vetro o lattine
I divieti riguardano il centro storico e si applicano anche a qualsiasi titolare o gestore di attività commerciale. Previste multe salate per i trasgressori
Il vicesindaco di Verona, Luca Zanotto, ha firmato quest'oggi una nuova ordinanza sindacale, la numero 156 del 31 dicembre 2021, il cui oggetto è il «divieto di detenzione e di vendita di bevande di ogni tipo contenute in recipienti in vetro o in lattine, nonché limitazioni alla somministrazione nel territorio comunale della prima circoscrizione centro storico in occasione dei festeggiamenti del capodanno 2021».
Il contenuto dell'ordinanza prevede cha a partire dalle ore 20 di questa sera, ovvero il 31 dicembre 2021, fino alle ore 6 di domani, sabato 1 gennaio 2022, in tutta l'area del centro storico di Verona che coincide con il territorio della prima circoscrizione, si applichino le seguenti disposizioni:
- Sia vietata la detenzione di bevande di qualsiasi tipo contenute in bottiglie di vetro o in lattina ai fini dell'immediato consumo.
- Sia vietata la vendita per asporto da chiunque effettuata di bevande di qualsiasi tipo contenute in bottiglie di vetro o in lattina.
- La somministrazione delle bevande di qualsiasi tipo nelle aree esterne pertinenziali (plateatici) delle attività di somministrazione di alimenti e bevande deve essere effettuata esclusivamente mediante utilizzo di bicchieri di plastica o di carta.
Scarica l'ordinanza sindacale 31-12-2021
La stessa ordinanza, inoltre, specifica che «i divieti di cui ai punti 2 e 3 si applicano nei confronti di qualsiasi titolare o gestore di attivita? commerciale legittimato alla vendita al dettaglio per asporto e in particolare quelle in sede fissa, su aree pubbliche, artigianali, dei produttori agricoli, tramite distributori automatici e all’attivita? di somministrazione di alimenti e bevande».
Le violazioni alle disposizioni dell'ordinanza qui esposta, saranno punite con la sanzione amministrativa da 25 euro fino a 500 euro, salvo naturalmente il fatto non costituisca reato ai sensi dell’art. 650 del codice penale.