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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

A Verona 9 arresti e 4 perquisizioni in una maxioperazione antidroga

L'operazione scattata a seguito delle indagini della squadra mobile di Rovigo ha coinvolto anche il capoluogo oltre a Cerea, Roverchiara e Legnago da dove tutto è cominciato

Nell’ambito della maxi operazione antidroga scattata ieri mattina, 12 ottobre, e portata avanti della questura di Rovigo, la polizia di Verona ha collaborato con una task force di 40 poliziotti coordinati dal dirigente della squadra mobile scaligera e vicequestore aggiunto Di Benedetto.

Scoperto un vasto traffico di stupefacenti ramificato in cinque regioni. In totale sono state 53 le misure cautelari emesse. Di queste nel veronese è stata data esecuzione di 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari. 4 le perquisizioni che hanno interessato Verona, Legnago, Cerea e Roverchiara.

I poliziotti hanno arrestato anche un cittadino tunisino 31enne con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di circa 12 grammi di cocaina, sequestrando anche il materiale per il confezionamento delle dosi. L’uomo, residente a Verona, risulta essere già destinatario di pena in regine di detenzione domiciliare per reati simili. L'arresto è convalidato e il 31enne è stato portato in carcere in attesa del processo fissato per il prossimo 29 novembre.

L'operazione antidroga di ieri era partita nel dicembre 2013 a seguito di un'altra operazione portata avanti sempre dalla squadra mobile di Rovigo. Partendo dall'arresto di un pesce piccolo dello spaccio, i poliziotti sono riusciti a risalire i suoi canali di approvvigionamento. È emersa così la figura de "Il Nero", grossista della droga marocchino residente prima a Legnago e poi a Roverchiara. Il Nero si muoveva solo di notte e il suo mercato era attivo nella campagna di Carpi a Villa Bartolomea. I suoi clienti erano magrebini e italiani e a loro cedeva partite di cocaina e hashish che per la loro quantità erano destinati ad un successivo smercio al dettaglio. La droga veniva nascosta in aperta campagna e quindi, se rinvenuta, difficilmente era possibile attribuirla a qualcuno. L'accesso alla zona di smercio era molto sorvegliata e per ottenere un accesso ci si doveva prima accreditare attraverso un diretto collaboratore del Nero. L'arresto di questo grossista è scattato l'anno scorso dopo una fuga cercata dal marocchino anche nelle acque del fiume di Legnago.

L'enorma quantità di elementi raccolti nel corso delle indagini ha permesso al gip di Rovigo di far scattare l'operazione di ieri, denominata Taraqa.

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