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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Borgo Milano / Corso Milano

Omicidio stradale: pene severe per ubriachi e drogati, ma non solo loro causano incidenti

Se il testo di legge sull'omicidio stradale resta come è stato approvato in Senato, saranno inasprite le pene per chi guida in stato di ebrezza, ma gli altri incidenti?

Le notizie di incidenti stradali sono all'ordine del giorno, ecco perchè tanto è stato voluto il reato di omicidio stradale che sta finalmente diventando legge. Tuttavia, il testo appena approvato al Senato, se non verrà modificato dalla Camera, non convince l'Avisl, l'Associazione vittime di incidenti stradali, sul lavoro e malasanità. Infatti, per chi dovesse causare un incidente mortale sotto l'effetto dell'alcol o di droghe, le pene sarebbero asprissime, superando anche i 25 anni di carcere, ma in mancanza di queste aggravanti, come può essere un camionista che guida stanco, le punizioni si riducono drasticamente.

"Alle griglie del disegno di legge sfuggono infatti situazioni tragiche causate da una guida pericolosa, distratta o assonnata perché magari per lavoro si guida oltre il limite consentito". Queste le parole di Patrizia Pisi, riportate da L'Arena, responsabile dell'Avisl veronese e veneta e cofondatrice di un gruppo di mutuo aiuto per genitori che hanno perso i figli in incidenti stradali, insieme ad Anna Maria Caliari. "Il nuovo disegno di legge prevede una punizione adeguata per chi uccide sulla strada dopo aver bevuto o essersi drogato, ma non alza le pene per chi percorre una strada contromano, fa inversione dove c'è la striscia continua o passa col rosso. Per questi casi la pena resta la stessa degli anni passati, in media un anno e otto mesi. Ciò significa nessun giorno di carcere. Ma nel disegno di legge dibattuto in Commissione Giustizia del Senato c'era la proposta di reclusione da 7 a 10 anni per chi uccideva in queste condizioni. Evidentemente il Senato l'ha respinta". Così continua Patrizia Pisi che insieme agli altri familiari di vittime della strada si è molto battuta per ottenere questa legge. Ogni anno sono circa 5mila i morti per i incidenti stradali, senza contare gli oltre 300mila feriti e i 20mila disabili gravi.

L'Arena riporta le parole anche di un altro membro dell'Avisl, Stefano Benato, che commenta: "Finalmente, almeno nei casi più eclatanti di violenza stradale, chi si macchierà di delitti molto gravi andrà davvero in prigione. Peccato che la legge non sia retroattiva, altrimenti chi ha ucciso mio figlio in stato di ebbrezza avrebbe fatto da 8 a 12 anni di galera vera e non avrebbe preso solo 3 anni, come avvenne, continuando a fare la sua vita. E dire che quella di mio figlio fu una sentenza esemplare, che fece giurisprudenza, per la severità. Ciò dimostra il grande bisogno di una legge che punisca davvero, anche per fare prevenzione".

In breve, la legge prevede che chi causa un incidente mortale in stato di ebbrezza, rischia 27 anni di carcere, 18 se non abbandona il luogo del sinistro. Se la vittima è una sola, gli anni di detenzione scendono a 12 se si ferma sul luogo e 18 se fugge. In caso di morte della vittima, scatta l'arresto in flagranza. Per quanto riguarda la patente, le associazioni avevano chiesto il ritiro a vita, mentre per la legge, la sospensione sarà compresa tra i 15 e i 30 anni, dopo la condanna in via definitiva.

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