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Cronaca

Omicidio Armando: sentenza di condanna all'ergastolo la Cusin

La corte d'Assise di Verona ha stabilito che si è trattato di un delitto premeditato, aggravato da crudeltà e futili motivi. Il legale dell'imputata ha già annunciato il ricorso in appello.

Dopo una vicenda giuridica durata quasi vent'anni è stata oggi condannata all'ergastolo Alessandra Cusin, la 38 enne padovana unica imputata per l'omicidio di Maria Armando, uccisa con 21 coltellate il 23 febbraio 1994 nella sua casa a San Bonifacio. La sentenza è stata emessa dalla Corte d'Assise di Verona.

PREMEDITATO - I giudici hanno accolto la richiesta del pubblico ministero, Gulia Labia. La Corte, riconoscendo colpevole la Cusin per omicidio premeditato, ha applicato l'aggravante dei futili motivi e della crudeltà (il corpo della vittima era stato trovato con un bastone infilato nelle parti intime), mentre hanno tolto l'aggravante dell'omicidio con altre cinque persone. 20 mila euro di risarcimento sono stati assegnati al fratello della vittima, Cesare Armando.

LA REAZIONE - Alla lettura della sentenza l'imputata è scoppiata in lacrime; il suo legale ha annunciato ricorso in appello, riservandosi di leggere le motivazioni della sentenza: "L'indizio di colpevolezza - ha spiegato Andrea Sanguin - si basa sulle confidenze della Cusin, intercettate dai carabinieri, nella quale affermava di avere compiuto l'omicidio con altre cinque persone. Questo indizio è stato considerato determinante dai giudici, che però non considerano coinvolte nel delitto tutte le altre cinque persone, che erano indagate". "E' un controsenso - ha sggiunto il difensore - quindi attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza ed anche l'eventuale coinvolgimento di alcuni dei presunti complici in un nuovo ramo d'ingagine giudiziaria".

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