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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca San Michele / Via Unità d'Italia

Omicidio Paoletti: l'accusato confessa, ma nega la premeditazione

Avrebbe agito in preda ad un raptus dopo una lite, questa la versione del 72enne accusato dell'omicidio di Fernanda Paoletti, trovata morta il 4 giugno scorso nella propria abitazione

La 77enne Fernanda Paoletti era stata trovata morta il 4 giugno nella sua abitazione e le indagini della Squadra Mobile avevano portato all'arresto di Pietro Di Salvo, l'uomo 72enne già sposato con il quale aveva una relazione clandestina, ora accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione. E proprio su quest'ultimo punto divergono ancora le possibili ricostruzioni circa quanto avvenuto quel fatidico giorno nell'abitazione della vittima.

La versione fornita dall'accusato, ora in ospedale per un problema cardiaco, durante l'interrogatorio del Gip Livia Magri, così come riportato da Camilla Ferro sul quotidiano L'Arena, è infatti di aver sì ucciso Fernanda Paoletti, ma di aver agito in preda ad un raptus dopo una lite. Ricostruzione dell'accaduto, questa, che farebbe dunque venire meno l'ipotesi della premeditazione. Quale fosse il motivo della lite, nelle dichiarazioni di Di Salvo, non è però trapelato e, anzi, non sono state confermate ufficialmente le versioni fin qui emerse. Lo stesso avvocato dell'uomo 72enne, ha sconfessato «le ricostruzioni dei giornali», facendo valere il segreto istruttorio in riferimento ad ogni richiesta di spiegazione circa il movente dell'omicidio.

Secondo l'ipotesi della polizia, invece, l'omicidio sarebbe anzitutto avvenuto dopo un'attenta premeditazione e, a riprova di ciò, vi sarebbe il fatto che l'accusato avrebbe portato da casa la corda di colore verde con la quale poi la vittima è stata strangolata e uccisa. In merito, la difesa del 72enne sarebbe stata quella di sostenere che la corda in realtà appartenesse alla donna, la quale l'avrebbe d'abitudine impiegata per stendere i panni. Ma il ritrovamento di alcuni metri della stessa corda verde nel bagagliaio dell'auto di Di Salvo, rendono ovviamente per l'accusato più complesso sostenere questa posizione. Ad ogni modo, dopo la confessione dell'omicidio da parte dell'accusato, spetterà al prosieguo del processo chiarire tutti i dettagli di una vicenda che quale unico dato certo, presenta finora la brutale uccisione di una donna ricordata da tutti come solare e appassionata alla vita.

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