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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Obbligo green pass nei negozi: nella lista (provvisoria) di quelli "essenziali" mancano abbigliamento e librerie

Tra le attività che dopo l'1 febbraio 2022 rimarranno accessibili senza green pass si aggiungono gli ottici e i veditori di pellet e legna, ma restano alcuni nodi da sciogliere in attesa del Dpcm

Da giovedì 20 gennaio in tutta Italia sarà necessario esibire il green pass, almeno quello "base" e cioè ottenuto eventualmente tramite un test Covid con esito negativo, anche per accedere ai cosiddetti "servizi alla persona", su tutti i barbieri, parrucchieri e centri estetici. Ma le novità in arrivo sono anche altre. Sempre secondo ciò che è stato stabilito dal governo Draghi nel recente decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, infatti, a partire dal prossimo 1 febbraio 2022 anche l'accesso alle attività commerciali, ovverosia i negozi, sarà consentito solamente alle persone in possesso di un certificato verde "base" in corso di validità. Oltre ai negozi, tale obbligo a far data sempre dall'1 febbraio 2022 riguarderà anche l'accesso ai pubblici uffici, ai servizi postali, a quelli bancari e finanziari.

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La misura compare all'art. 3, comma 1, lettera b) del decreto-legge appena citato e, aspetto importante, viene qui inoltre stabilito che sarà compito di un successivo Dpcm, vale a dire di un decreto a firma del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, definire l'elenco preciso e dettagliato di quelle attività commerciali o servizi che risultino «necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona». Nei confronti di tali servizi o negozi giudicati «necessari» per garantire le «esigenze essenziali» dei cittadini, l'obbligo di esibire il green pass "base" all'accesso non scatterà. In sostanza, in tali contesti chiunque potrà continuare ad entrare e fruire liberamente del servizio, senza previo controllo del certificato verde Covid.

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Si tratta dunque di compredere quali siano i servizi e i negozi che rientreranno in tale lista di attività essenziali da garantire a chiunque, anche a coloro i quali siano sprovvisti di green pass. Al momento, il Dpcm è ancora in fase di elaborazione e nel governo è in corso un serrato confronto che dovrebbe portare a chiudere la partita nel giro di breve tempo. Rispetto alle prime indiscrezioni, la lista pare si sia comunque già allungata, seppure non di molto. Inoltre, la volontà dell'esecutivo parrebbe ora essere quella di stabilire anzitutto una distinzione tra quelle attività commerciali fruibili all'aperto oppure al chiuso, lasciando in sostanza le prime accessibili senza green pass. Sul punto, l'intenzione del governo sarebbe insomma quella di voler garantire l'accesso senza green pass "base", ma solo per acquisti che si possono svolgere all'aperto, anche ad esempio per tabaccai o edicole. In tal senso, dunque, essendo all'aria aperta, pure gli acquisti presso i mercati all'aperto, venditori ambulanti, o il fare ad esempio rifornimento alle pompe di benzina, dovrebbero restare tutte attività non coinvolte dall'obbligo di esibire il green pass "base".

Per quanto riguarda invece i negozi al chiuso, nella lista di quelli esentati dall'obbligo di verifica del green pass all'accesso, dovrebbero figurare nel Dpcm i seguenti:

  • Supermercati.
  • Negozi alimentari.
  • Attività del settore sanitario, quali farmacie e parafarmacie.
  • Negozi di ottica.
  • Negozi di pellet, legna per il riscaldamento.

In fase di discussione è al momento la questione dei centri commerciali, all'interno dei quali potrebbe essere concesso di accedere senza green pass "base" solo per recarsi nei supermercati eventualmente presenti all'interno. La questione è però complessa, anche perché si mescola con un'ulteriore restrizione che già oggi vale, durante i giorni festivi e prefestivi, esclusivamente nelle Regioni zona arancione, dove l'accesso ai centri commerciali è consentito addirittura solo con super green pass (vaccinazione/guarigione), sempre però eccettuando l'eventuale necessità di compiere acquisti in negozi di alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi presenti nei centri commerciali.

Al momento, invece, come si è appena visto, dalla lista delle attività commerciali "essenziali" fruibili anche dopo l'1 febbraio 2022 senza green pass "base" non figurerebbero le librerie, ma nemmeno i negozi di abbigliamento, neanche quelli per bambini che, persino durante la fase emergenziale più dura (lockdown 2020, zona rossa) risultavano invece compresi tra quelli di "prima necessità". Naturalmente, ulteriori modifiche alla lista potrebbero essere compiute dall'esecutivo di qui all'approvazione finale dell'elenco.

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