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Cronaca Zai / Strada della Genovesa

Nutrie killer degli argini, pericolo per i lavoratori: i trattori sprofondano lungo i canali

Il Consorzio di Bonifica Veronese commenta: “i mega-topi vanno eliminati, ma una battuta di caccia costa anche 900 euro di smaltimento, occorre trovare una soluzione”

Le nutrie, killer degli argini, hanno reso i canali della Bassa Veronese simili a gruviera e i trattori che vi lavorano sopra affondano come fossero nelle sabbie mobili. Sono già tre i mezzi del Consorzio Veronese sprofondati negli argini che, che a causa delle tane delle nutrie, non ne sostengono più il peso: i lavoratori del Consorzio operano in condizioni di grave rischio per la vita. L’ultima volta è accaduto a Bovolone. Un camion e una squadra di operai hanno lavorato per due ore per estrarre il trattore e relativo braccio meccanico dalla terra. Il mezzo non si è rovesciato e il conducente è rimasto illeso.

“Non se ne può più. Dobbiamo aspettare il morto – commenta il presidente del Consorzio di Bonifica Veronese, Antonio Tomezzoli - perché ci si renda conto dei danni che stanno facendo le nutrie? Questi mega-topi li dobbiamo eliminare dal nostro territorio. Occorre maggior coordinamento tra la Provincia, i Comuni e le associazioni di cacciatori. Li dobbiamo fare fuori. Fino ad ora siamo stati fortunati e i mezzi sprofondati, non si sono rovesciati, ma se capitasse? I canali sono alla massima portata per garantire l’irrigazione, se il trattore si rovesciasse nell’acqua e il conducente non riuscisse ad uscire dalla cabina, morirebbe annegato”.

La proliferazione incontrollata di questi ratti dalle dimensioni abnormi nell’elenco delle 100 specie più dannose al mondo, portano anche la leptospirosi, ha effetti altamente negativi nel settore agricolo. "Oltre a mettere a rischio la vita dei tecnici del Consorzio e degli agricoltori che lavorano i terreni lungo le rive dei canali – continua Tomezzoli – minano dall’interno la struttura degli argini, ponendo seri problemi di sicurezza idraulica. Quando si verificano ondate di piena, infatti è più facile che gli argini possano cedere. Il personale del Consorzio è costantemente impegnato nel tappare i fontanazzi provocati dalle nutrie, con picchi di tre interventi a settimana, in questo periodo di irrigazione. Nelle aree dove i canali sono pensili, come il Tartaro a Vigasio ad esempio, eventuali esondazioni coinvolgerebbero anche i centri abitati. La Regione Veneto ha da tempo incluso le nutrie tra le specie cacciabili: sono state organizzate alcune battute durante la stagione venatoria, ma sono costose. In considerazione di ciò, dobbiamo trovare un accordo tra Consorzio, Provincia e Comuni per pianificare l’eliminazione di questo flagello e abbattere l’ostacolo principale alla caccia alla nutria che è il costo dello smaltimento delle carcasse”. Al momento, le poche battute organizzate si sono svolte lungo canali prestabiliti. Il Consorzio ha effettuato una decisa pulizia degli argini, in modo da “mettere a nudo” le tane nascoste tra il fogliame e l’erba. I cacciatori sono arrivati anche 2-300 animali per notte. Considerato che mediamente una nutria pesa 15 chili, il costo dello smaltimento, di 20 centesimi di euro al chilogrammo arriva a 900 euro a battuta, questo ne spiega la rarità.

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