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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Legnago / Via Carlo Gianella

Nuovo ospedale di Legnago, ecco come sarà: presentato il progetto

I lavori procederanno per step, così da dare continuità alle prestazioni sanitarie, e richiederanno dai 6 agli 8 anni, oltre ad un investimento complessivo che si dovrebbe aggirare intorno ai 150 milioni di euro

È stato presentato lo studio di pre-fattibilità della realizzazione del nuovo ospedale “Mater Salutis” di Legnago. All’incontro, che si è tenuto giovedì scorso nella sede direzionale dell’ospedale, erano presenti il collegio di direzione, il consiglio dei sanitari, i direttori delle unità operative e il personale ospedaliero, oltre al sindaco di Legnago Graziano Lorenzetti e al presidente del comitato dei sindaci del Distretto 3, Flavio Pasini, che si sono complimentati con la direzione dell’Ulss 9 Scaligera, esprimendo grande soddisfazione per il progetto del nuovo ospedale.

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Il direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera, dottor Pietro Girardi, ha spiegato come a fronte di varie ipotesi, poi scartate in accordo con la Regione, sia stata scelta la soluzione dello sviluppo a nord della struttura attuale.
Tale soluzione è stata preferita rispetto all’ipotesi opposta a sud in quanto presenta meno vincoli, quali quello ambientale, e meno impedimenti (e conseguentemente minori tempi di costruzione e oneri economici), quali lo spostamento dell’elisuperficie, di difficile altra collocazione, gli eventuali espropri di abitazioni civili e la deviazione di un oleodotto sotterraneo.

Il 18 febbraio scorso, la Regione Veneto, attraverso la Commissione CRITE, ha quindi espresso parere favorevole alla soluzione nord, dando il via libera all’azienda sanitaria per il progetto di fattibilità tecnico-economica, individuando una prima fase funzionale coerente con le risorse di 40 milioni di euro.
Il nuovo ospedale avrà uno sviluppo a piastra di circa 39mila metri quadrati, con all’interno i servizi emergenza per 14mila metri quadrati (pronto soccorso, sale operatorie, terapia intensiva, radiologia, ecc.) e tutte le attività ambulatoriali e di servizi sanitari per 25mila metri quadrati (day hospital, laboratorio analisi ecc.), uno sviluppo a corpo quintuplo relativo ai due fabbricati che ospiteranno le degenze, per complessivi 16mila metri quadrati, oltre a un’area amministrativa-didattica che fungerà anche da ingresso principale per 7mila metri quadrati.

Il progetto del nuovo ospedale di Legnago

«Il nuovo ospedale – ha sottolineato il dottor Girardi rivolgendosi ai colleghi – verrà costruito insieme a tutti voi, delineando i percorsi e l’organizzazione ottimale per ogni reparto e servizio».

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La struttura del vecchio ospedale verrà completamente demolita per lasciare il posto a un’area parcheggio di circa 1200 posti auto, con una parziale copertura degli stessi attraverso la realizzazione di un parco fotovoltaico di circa 3 megawatt.
A rappresentare dal punto di vista architettonico il passaggio tra il vecchio ospedale e il nuovo sarà la parte ad arco, che verrà reintegrata degli spazi necessari per ospitare la sede amministrativa e le aule universitarie.
Per quanto riguarda gli spazi utilizzati per le attività sanitarie, è stata evidenziata la complanarità della piastra, ovvero l’efficientamento gestionale dei servizi sanitari su singoli piani con funzioni omogenee, mentre a livello distributivo verrà tenuto conto dell’esperienza del Covid-19, con attenzione agli spazi, ai percorsi, agli impianti meccanici e dei gas medicali.
Il nuovo Mater Salutis, tra i primi nuovi ospedali dell’era post Covid, rappresenterà un punto di riferimento per le nuove costruzioni di edilizia ospedaliera, sarà costruito in modo da garantire la massima fruibilità, flessibilità, e sarà in grado di assicurare per il futuro l’applicazione delle nuove tecnologie sanitarie.

Complessivamente la realizzazione del nuovo polo, che sorgerà nell'ex Area Belluzzo, dovrebbe richiedere un investimento da circa 150 milioni di euro e tra i 6 e gli 8 anni per essere terminata. L'intervento procederà per step, così da permettere di dare continuità alle prestazioni sanitarie. 

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