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Cronaca San Giovanni Lupatoto / Via Roma

Nuovo appello per proibire l'arrivo del predicatore islamico Tareq al-Suwaidan

Alcune associazioni Italia-Israele e il gruppo Everyone hanno chiesto anche alla Prefettura di Verona di vietare che questo personaggio parli agli Imam a San Giovanni Lupatoto

L’Associazione Italia-Israele di Vercelli, Novara, Casale Monferrato, Alba, Bra, Langhe e Roero ed EveryOne Group hanno inviato un appello al Parlamento e al Governo della Repubblica italiana, ai membri italiani del Parlamento europeo e alle Prefetture di Verona, Como e Reggio Emilia chiedendo che non sia concesso al predicatore Tareq al-Suwaidan, leader in Kuwait della Muslim Brotherhood, di formare i futuri Imam presso l’Associazione Islamica italiana degli Imam e delle Guide Religiose a San Giovanni Lupatoto, né di tenere conferenze per le comunità islamiche di Como e Reggio Emilia.

Dopo quello Lega Nord, un altro messaggio contrario all'arrivo del predicatore. Si legge nell'appello: "L’odio religioso, l’antisemitismo e le continue incitazioni alla violenza sono i germi letali di cui si nutre il terrorismo. Eppure, con un atteggiamento irresponsabile, l’Italia apre le porte e le braccia a un predicatore jihadista cui il Belgio ha negato il permesso di ingresso, mentre Stati Uniti, Regno Unito e Australia l’hanno dichiarato "persona non gradita". Tareq al-Suwaidan propugna la guerra santa contro Israele (“Noi odiamo i figli di Sion: sono i nostri nemici e devono essere eradicati completamente”) e contro l’Occidente (“Ora gli stiamo porgendo una mano pacifica, ma non sarà così a lungo”). Nel 2012 Tareq al-Suwaidan annunciò la restaurazione del Califfato e ricordiamo che la Muslim Brotherhood sostiene la Jihad radicale nel mondo, con qualsiasi mezzo e qualsiasi arma".

L’Associazione Italia-Israele di Vercelli, Novara, Casale Monferrato, Alba, Bra, Langhe e Roero ed EveryOne Group hanno chiesto alle istituzioni e alle autorità italiane di prodigarsi affinché questo predicatore non sia portato come esempio di santità e delle sue qualità di formatore nella comunità islamica italiana, dietro invito dell’Associazione Islamica italiana degli Imam e delle Guide religiose, un’istituzione che prepara gli Imam che dovranno predicare nelle moschee italiane.

L'appello si chiude così: "Se si presentano figuri di questa specie come modelli come si può pensare di trasmettere ai predicatori i valori fondanti delle democrazie: la tolleranza, la pacifica convivenza, la fratellanza, la moderazione, l’accettazione di tutte le culture e le religioni? Ecco perché riteniamo vitale che le istituzioni impediscano gli incontri fra Tareq al-Suwaidan e la comunità islamica italiana, cui è assai più opportuno presentare modelli di moderazione, tolleranza e spirito di pace".

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