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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Valverde / Via Salvo D'Acquisto

Nuove droghe, il laboratorio dei Carabinieri di Verona ne ha scoperte tredici

È il lavoro di un anno ed è un contributo importante per il contrasto all'uso e al commercio delle sostanze stupefacenti

Nel 2016, tredici nuove droghe sono state scoperte dal Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti (Lass) dei Carabinieri di Verona. Una notizia che così sintetizzata non rende l'idea dell'importanza del lavoro svolto dagli uomini del laboratorio presente all'interno del comando dei carabinieri di via Salvo D'Acquisto a Verona. Il responsabile del laboratorio è il luogotenente Roberto Buonocore e fa capo alla sezione investigazioni scientifiche comandata dal capitano Giuseppe Guzzini.

Queste nuove droghe sono state infatti segnalate al sistema di allerta precoce che su scala europea raccoglie e organizza i dati riguardanti gli stupefacenti e aggiorna la lista delle sostanze dannose. Non solo, il sistema di allerta è in contatto e quindi aggiorna anche le strutture sanitarie. In questo modo si ottengono due principali obiettivi: il primo di tipo sanitario e il secondo di tipo giuridico. Se una droga è nuova, i suoi effetti dannosi sono poco noti e difficilmente chi opera in un pronto soccorso o in un ospedale ne è al corrente. Può capitare (e purtroppo è capitato) che un ragazzo o una ragazza, una volta assunte queste sostanze, possa stare male e debba essere trasportato al pronto soccorso, dove però non può ricevere delle cure adeguate se i medici e gli infermieri non sanno con che tipo di sostanza hanno a che fare. Inoltre, dal punto di vista giuridico, una sostanza è legale finché non viene giudicata illecita, quindi se una droga è nuova non c'è legge che ne proibisce l'uso e il commercio. In questo modo, consumatori e spacciatori si sentono sicuri perché penalmente o amministrativamente non possono essere sanzionati. Ma i rischi per la loro salute non è che spariscono, solo perché la legge non li può punire. Queste dunque le finalità del lavoro del Lass di Verona, che non si possono definire di certo secondarie. Il lavoro di questo laboratorio è infatti uno dei tanti anelli che compongono la catena del contrasto al commercio e alla somministrazione di sostanze nocive.

Elevate concentrazioni di principio attivo, oppure pericolosi mix o cocktail di stupefacenti noti uniti chimicamente in nuove sostanze che possono circolare liberamente se non fossero scoperte. Sfruttando le potenzialità di internet, il mercato di queste sostenze si è ingrandito e anche le informazioni sugli effetti di queste sostanze circolano più facilmente. Sono gli stessi consumatori che, comunicando tra di loro, descrivono quello che hanno provato fumando o ingerendo una nuova droga.

A preoccupare di più i carabinieri è l'età di chi assume queste sostanze. Si tratta di minorenni, semplici adolescenti a cui vengono venduti medicinali come lo Zolpidem, che curano l'insonnia, oppure altri medicinali contro le aritmie cardiache. Non sono vere e proprie droghe, ma medicine, che si possono trovare nelle farmacie. I farmacisti possono venderle solo su prescrizione medica, ma su internet oppure nei cestini dei medicinali scaduti, c'è la possibilità di rimediarle per poi metterle in circolazione nel mercato nero. E sono comunque dannose se assunte da giovani o adulti che non soffrono di particolari malattie.

L'anno scorso sono state identificate per la prima volta molecole come Pirazolam, 5F-APINACA, Diclazepam e MPA (Metiopropanamina) con Mepivacaina. Nomi strani che nascondono sostanze spesso sintetiche che riproducono gli effetti delle droghe più comuni. E questi sono solo alcuni dei risultati raggiunti in un anno dove la mole di lavoro è stata tanta: oltre 18.300 analisi per 376 incarichi ricevuti e 754 chili di stupefacenti passati al microscopio. Un lavoro che non copre solamente quello dei carabinieri, perché il Lass analizza tutte le sostanze stupefacenti trovate da tutte le forze dell'ordine e non solo delle provincia di Verona, ma anche per quelle di Vicenza, Padova e Rovigo.

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