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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Nucleare, il centrosinistra vuole il referendum

Il consigliere comunale Uboldi, del Pd, chede che i cittadini possano esprimersi

Nelle cronache degli ultimi giorni la questione “energetica” si sta facendo più viva. Polemiche che vedono protagonista il Consiglio dei ministri, che nelle ultime ore ha approvato definitivamente il decreto sul ritorno all’energia nucleare. Il Pd veronese non accenna a smorzare i toni, ribadendo, per voce del suo consigliere Roberto Uboldi, la sua estrema contrarietà: “Si tratta di una tecnologia pericolosa e credo sia meglio aspettare la cosiddetta era dell’idrogeno che è stata continuamente accennata. Proporremo un disegno di legge per un referendum veneto che sottoscriva un impegno antinucleare. Della destra non c’è da fidarsi: e per questo dobbiamo ricorrere ai nostri ricordi sul referendum del 1987 sull’abolizione di questo tipo di risorsa. Gli esiti referendari stabilirono un’adesione altissima sull’ipotesi energetica, toccando vette del 70 percento in tutta la Provincia”.

Fa riferimento a numeri e cifre, Uboldi, tabella alla mano e rincara la dose: “Se i risultati del 1987 sono considerati ‘carta straccia’ i sostenitori del nucleare dovrebbero interpellare la cittadinanza e porre sotto gli occhi di tutti la propria intenzione, naturalmente cogliendo l’opportunità stessa di un referendum”. Opportunità da “cogliere” secondo il centrosinistra scaligero, che dovrà servire a tastare il polso dell’opinione pubblica e ad evitare un possibile autoritarismo sulla decisione. “Non dobbiamo arrivare al punto in cui qualcuno decide sulle sorti dei veronesi e dei veneti più in generale” conclude Uboldi “Per questioni di correttezza se il ‘No’ è prevalso nel referendum del 1987, l’eventuale ‘Si’ deve provenire da un'altra forma di interrogazione popolare”.

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