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Cronaca

Nobel Walesa: "Il Veneto mi stato molto vicino"

Al Palazzo Scaligero il fondatore di Solidarnosc ricorda Giovanni Paolo: "Un modello per tutti"

Uno degli ultimi personaggi rimasti della generazione che ha cambiato la storia d'Europa. E del mondo. Lech Walesa, con cinque persone dell'entourage, è stato ricevuto oggi prima dal presidente della Provincia Miozzi e poi dal prefetto Perla Stancari. Dialoghi e frasi all'insegna della cordialità. Come da copione.

E' quando gli chiedono della sua terra, la Polonia, che il fondatore di Solidarnosc si apre: "Non potremo mai arrivare ai vostri livelli, ma spero che la Polonia si prenda il posto che le compete per la sua storia e il suo popolo". Esprimendo comunque dubbi sulla possibile entrata del suo Paese nell'Unione Europea: "Ci sono differenze storiche che non possono essere messe in secondo piano. Dobbiamo salvaguardare la nostra identità".

Walesa non si dimentica delle lotte del passato, di chi gli ha voltato le spalle e di chi invece lo ha appoggiato. "I sindacati italiani mi sono stati molto vicini. Mi ricordo che nei mesi più duri della nostra lotta venne in visita una delegazione di un sindacato veneto, sia per esprimere la loro solidarietà, sia per avviare una campagna di sensibilizzazione fra i cittadini delle vostre terre". Sono passati trent'anni, la gratitudine resiste ancora. "Ringrazio il Veneto di quello che ha fatto per noi".

Ma il premio Nobel non è uomo solo del passato. Le sue parole descrivono e criticano anche il presente. "Dietro a ogni nazione devono esserci dei valori e noi ce li avevamo. Rifarei tutto, anche se qualche volta la politica mi ha costretto a scegliere il male minore pur di perseguire i nostri scopi". Parlando non sembra convinto che la "forza degli ideali" sia una caratteristica di questi giorni, soprattutto nelle élite politiche: "Chi ci governerà nel futuro dovrà proporre progetti capaci di fare il bene di tutti, in cui ognuno potrà avere il proprio rendiconto. Con Internet tutto cambierà, ora ci si inizia ad accorgersene. Ciò che dirà un politico sarà memorizzato nei computer e la cittadinanza potrà controllare le promesse mantenute con un solo click. In ogni istante trasparenza massima. Vinceranno le idee, non gli uomini".

Prima di andarsene, un ricordo per l'amico Giovanni Paolo II: "Grazie a lui viviamo in un'Europa senza barriere e divisioni. Ci ha lasciaoto un modello per vivere, portando a termine la sua missione. Sta a noi ora seguirlo".

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