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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Nella guerriglia di Salerno ferito anche il capo della Digos

Tifosi dell'Hellas attaccati con sassi e bombe carta. Dopo gli scontri fermati 8 ultras granata

Una festa sportiva trasformata in guerriglia urbana. È successo a Salerno subito dopo il fischio di chiusura della finale playoff tra i padroni di casa e l’Hellas Verona. All’esterno dell’Arechi circa una settantina di ultras granata hanno preso d’assalto lo stadio. L’obiettivo dei facinorosi era quello di scontrarsi con i sostenitori del Verona. Non ci sono riusciti solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine che sono state costrette ad ingaggiare una vera e propria battaglia con i sostenitori della Salernitana. Per contrastare la violenza degli ultras le forze dell’ordine sono state costrette anche ad effettuare diverse cariche e a lanciare lacrimogeni.

Un primo bilancio stilato dalla questura di Salerno parla di otto fermi, dodici feriti tra carabinieri e poliziotti, con il capo della Digos di Salerno, il vicequestore Luigi Amato, colpito da una pietra e trasportato in ospedale, e una miriade di denunce in arrivo dopo che la polizia avrà visionato i filmati della guerriglia andata in scena nel piazzale tra la tribuna e la curva Nord dello stadio Arechi. Che si trattava di una partita a rischio scontri lo si sapeva ancora prima del fischio d’inizio e l’accoglienza dell’Hellas in campo non è stata delle migliori, i giocatori gialloblù, infatti, al loro ingresso sul terreno di gioco sono stati investiti una pioggia di fischi, da bottigliette, soprattutto nei confronti dell’allenatore dell’Hellas Andrea Mandorlini, e da qualche bomba carta.

Grande paura al 13’ di gioco, quando il gioco resta fermo per due minuti a causa di petardo lanciato dal settore distinti che stordisce uno dei due assistenti di gara. A fine partita un altro petardo scoppia vicino ad un addetto ai cartelloni pubblicitari dello stadio. È solo l’inizio della guerriglia urbana. Mentre i tifosi veronesi fanno festa in curva Nord, dall’esterno piovono sassi e bombe carta. La polizia carica più volte per disperdere il gruppo di salernitani deciso ad ingaggiare uno scontro con i tifosi gialloblù. Sono momenti di tensione e paura gestiti in modo comunque impeccabile dalle forze dell’ordine di Salerno.

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