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Cronaca

Negozi del centro presi di mira, fermato plurirapinatore

In carcere un insospettabile fattorino veronese di 37 anni. La sua mano in almeno 5 rapine

Entrava nei locali, minacciava commessi e titolari con un taglierino e in pochi secondi scappava con le banconote presenti in cassa. A lui i carabinieri di Verona contestano almeno 5 rapine nei negozi del centro e altre 6, attualmente in corso d’accertamento, dove sembra ci possa essere il suo zampino. Per ora, Andrea Andrioli, 37enne di Verona, è in carcere a Montorio.

Lui era il rapinatore che, armato di coltellino svizzero, aveva seminato panico nelle farmacie, nei supermercati e nei centri estetici scaligeri, da ottobre 2010. Un insospettabile, Andrioli. Lavorava come fattorino per una banca di Verona, era padre di quattro figli avuti in due diversi matrimoni. Secondo il maggiore Filippo Melchiorre, del Comando provinciale dell’Arma di Verona, il 37enne “non era un malvivente. O, almeno, non era facilmente riconoscibile come rapinatore”. A renderlo aggressivo e senza scrupoli erano, probabilmente, le crisi depressive e il successivo abuso di eroina. Era entrato più volte in una clinica psichiatrica e non si sottraeva alle cure. La sua fedina penale era immacolata: nessun precedente, nessuna segnalazione ai militari. Finora.

Nella caserma di via Salvo d’Acquisto, dal 19 ottobre 2010 fino all’8 febbraio scorso, sono arrivate undici denunce, tutte per rapina, tutte riconducibili ad un singolo modus operandi. Per ora sono 5 le vittime che hanno riconosciuto e aggravano la situazione del fattorino: le dipendenti del centro estetico “Impero del sole” di via Centro, che il 37enne aveva rapinato due volte nel giro di tre mesi, e dalle quali si era fatto consegnare 150 euro prima e 175 poi, le due commesse nelle sedi diverse del centro di abbronzatura “Sahara Sun Service”, bottino di 400 euro il 23 ottobre, in via Legnago, e di 265 l’8 febbraio, via Zeviani, e la titolare della farmacia San Nazaro in via Muro Padri, da cui era fuggito con 700 euro in contanti. Ad incastrarlo sono state le telecamere presenti in quest’ultimo negozio, da cui sono stati estratti i filmati della rapina e l’identikit sommario di Andrioli. Entrava coperto di berretto e sciarpa, a volte con occhiali da sole. Sulle spalle lo zainetto e in mano un coltellino svizzero con una lama di circa dieci centimetri. Dai singoli fotogrammi del sistema di videosorveglianza un carabiniere del nucleo radiomobile di Verona ha riconosciuto la stessa persona che aveva controllato qualche mese prima. Il 37enne Andrioli, appunto.

Gli accertamenti dei militari, con i fermo immagine esibiti alle vittime, hanno ricondotto, in almeno sette casi, a lui. Dalla perquisizione domiciliare sono arrivate le conferme. Nella sua casa di Verona i suoi attrezzi del mestiere, compreso il giubbotto blu e rosso con il quale aveva compiuto le ultime rapine. I carabinieri lo hanno fermato e condotto in caserma dal centro medico dove si trovava per curare la sua depressione. Davanti ai militari è crollato e ha ammesso le sue colpe. Attualmente Andrioli si trova in carcere, dov’è stato affidato agli infermieri di Montorio. “Ci appelliamo a tutti i negozianti- spiega il maggiore Melchiorre- quando insistiamo sulla necessità di installare telecamere e impianti di videosorveglianza. Non servono apparecchiature hi-tech. Basta un semplice filmato per dare una svolta alle nostre indagini”.

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