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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Sommacampagna / Via Caselle

'Ndrangheta a Verona, nel processo Taurus le parti civili potrebbero aumentare

L'azienda Cubi di Sommacampagna, colpita da un'interdittiva antimafia, ha presentato la richiesta perché ritiene di aver subito un danno dall'associazione a delinquere sotto inchiesta

Dopo le condanne a quasi tutti gli imputati nel rito abbreviato, il maxi-processo sulle decennali infiltrazioni della 'ndrangheta nel Veronese, nato dall'inchiesta Taurus, è partito ieri, 8 novembre, a Venezia. Sono accusate 53 persone per reati che vanno dall'estorsione all'usura, dal riciclaggio di denaro ai furti, fino allo spaccio di droga. Reati che sarebbero stati consumati in provincia di Verona dal 1981 in poi.

Per il momento si sono costituite come parti civili la Regione Veneto, la Cgil regionale e la Camera del Lavoro di Verona, ma ci potrebbe essere anche una quarta parte civile. L'azienda Cubi di Sommacampagna ha presentato la richiesta, come scritto da Giampaolo Chavan su L'Arena, perché ritiene di aver subito un danno dall'associazione a delinquere messa sotto processo e per questo vorrebbe essere risarcita in caso di condanna degli imputati. La ditta non è direttamente coinvolta nell'inchiesta, anche se tra gli imputati figura il suo titolare, ma è stata comunque colpita da un'interdittiva antimafia del prefetto di Verona. Provvedimento contestato dalla Cubi Srl, la quale sta attendendo il verdetto del Tar a cui ha fatto ricorso. Ora l'azienda dovrà attendere anche la decisione dei giudici del processo che si sono presi due settimane per decidere se ammetterla tra le parti civili.

AGGIORNAMENTO 2022 - Dallo studio legale Ventimiglia, cui si è affidata l'azienda Cubi, informano che «il provvedimento di applicazione dell’amministrazione giudiziaria richiamato nell’articolo qui censurato è stato revocato con il decreto decisorio emesso dal Tribunale della Prevenzione di Venezia in data 2 Maggio u.s. (motivazioni pubblicate in data 4 Maggio u.s.). Si segnala, altresì, come, anche sulla scorta del decisum del Tribunale della Prevenzione di Venezia l’interdittiva antimafia disposta nei confronti della CUBI S.r.l. dalla Prefettura di Verona sia stata – “venute meno le condizioni da cui desumere la sussistenza dei tentativi di infiltrazione mafiosa [...]” - revocata con il provvedimento emesso dal Prefetto di Verona in data 1° giugno u.s.». 

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