'Ndrangheta, processo Aemilia: nuovi sequestri di beni a Sant'Ambrogio di Valpolicella
Sono 240 gli imputati a processo in Emilia Romagna per associazione mafiosa, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Tra questi anche alcuni veronesi e imprenditori attivi in provincia
Continua il processo Aemilia a Bologna che vede imputate 240 persone con l'accusa di associazione mafiosa, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. L'operazione ha coinvolto anche la provincia di Verona e ora, come comunica l'Ansa, è stato scritto un nuovo capitolo della vicenda a Sant'Ambrogio di Valpolicella.
Qui ha sede la società Sime Srl che secondo l'accusa sarebbe stata intestata un prestanome da parte dei fratelli Palmo e Giuseppe Vertinelli, modenesi ma originari della Calabria. I due sarebbero vicini alla cosca Grande Aracri, al centro della vicenda giudiziaria che ha coinvolto diversi imprenditori veronesi o attivi sul territorio.
Oltre all'azienda di Sant'Ambrogio, i carabinieri dei Ros, come segnala l'Ansa, avrebbero sequestrato 11 aziende, 71 immobili, 22 autoveicoli, rapporti bancari e finanziari. Dati i diversi sequestri già subiti, i due imprenditori avrebbero intestato la Sime Srl a un prestanome, portando la sede nel veronese, proprio per allontanarsi dal mirino della procura emiliana, regione da cui è partita l'indagine. Proprio in Emilia Romagna sarebbe più attiva l'infiltrazione mafiosa collegata al Nicolino Grande Aracri, che avrebbe cercato di infiltrarsi nel tessuto econimico non solo emiliano, ma anche veneto, valdostano, nonchè calabrese.
I due fratelli Vertinelli sono stati condotti in carcere nel gennaio 2015 e poi scarcerati dal tribunale del riesame. Da settembre per loro era scattata nuovamente la custodia cautelare in carcere. Ora, a fine ottobre, l'ennesimo sequestro a loro collegato.