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Indagine sulla 'ndrangheta a Verona, Miglioranzi chiede di patteggiare

Solo lui e un altro dei 47 imputati hanno chiesto il patteggiamento. Altri 21, invece, hanno chiesto il processo con rito abbreviato. Tra questi, il direttore di Amia Ennio Cozzolotto

Si è celebrata ieri, 14 maggio, a Venezia, un nuova udienza preliminare sull'inchiesta denominata Isola Scaligera, un'indagine condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Venezia con cui è stato fermato un presunto gruppo criminale legato alla 'ndrangheta e attivo nel Veronese.
Gli imputati sono 47 e per tutti la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio. Ieri, attraverso i loro legali, gli imputati hanno avuto la possibilità di chiedere dei riti alternativi al processo e 23 di loro lo hanno fatto. In due hanno chiesto il patteggiamento, mentre gli altri 21 hanno chiesto un processo con rito abbreviato, al termine del quale si potrebbe godere di uno sconto di pena in caso di condanna.

Laura Tedesco, sul Corriere di Verona, ha riportato i nomi di coloro che hanno chiesto riti alternativi. Tra i 21 che vorrebbero il rito abbreviato c'è Antonio Giardino, ritenuto il boss della cosca nel Veronese e attualmente detenuto in carcere; ma ci sono anche i due pentiti Domenico Mercurio e Nicola Toffanin, oltre al direttore di Amia Ennio Cozzolotto, accusato di tentata turbativa d'asta. Vorrebbe invece il patteggiamento l'ex presidente di Amia Andrea Miglioranzi, accusato di corruzione.

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