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Cronaca Centro storico / Via Scudo di Francia

Naufragio di Rimini, Tosi esprime il cordoglio della città e personale vicinanza

Cinque uomini e una donna erano a bordo della Di Più, l'imbarcazione finita contro gli scogli. In quattro hanno perso la vita, tra cui Alessandro Fabbri. Il sindaco: "Con lui avevo preso un caffè pochi giorni fa"

È stata aperta un'inchiesta da parte della procura della repubblica di Rimini sul naufragio dell'imbarcazione Di Più avvenuto sugli scogli del mare Adriatico di fronte alla costa romagnola. Sul mezzo viaggiavano cinque uomini e una donna e solo in due si salvati: Luca Nicolis, direttore de La Bottega del Vino di via Scudo di Francia e l'otorinolaringoiatra veronese Carlo Calvelli, ricoverato in rianimazione.

Sono stati ritrovati senza vita i corpi di Enrico Martinelli, 69 anni, Ernesto Salin, 44 anni, Alessandro Fabbri, 69 anni, e della figlia Alessia Fabbri, 38 anni, compagna di Luca Nicolis. Per tutti è stato espresso il cordoglio di tutta la città da parte del sindaco di Verona Flavio Tosi. Tosi ha voluto manifestare anche la sua "personale vicinanza, visto che molte delle persone coinvolte, purtroppo, le conoscevo molto bene - ha scritto il primo cittadino veronese - Ad Alessandro Fabbri, con il quale ho preso un caffè propri pochi giorni fa, ero personalmente legato da amicizia e da stima".

Ora la magistratura è al lavoro per ricostruire la vicenda ed eventualmente individuarne i responsabili. L'accusa attualmente formulata è naufragio colposo a carico di ignoti. La ricostruzione dei fatti fornita da Tommaso Torri su Rimini Today, parte dalla partenza del Di Più avvenuta ieri pomeriggio, 18 aprile, alle 12.30 da Marina di Ravenna. La destinazione era Trapani, ma già alla partenza le condizioni meteo indicate erano avverse. Con un mare forza 7, gli uomini alla guida dell'imbarcazione hanno deciso di interrompere il viaggio e di riparare nel porto di Rimini. La barca aveva la vela ammainata e avanzava grazie al motore che però potrebbe aver avuto un'avaria all'altezza della diga foranea. A quel punto la Di Più è stata in balia delle onde che l'hanno spinta più volte contro gli scogli. Il resto della storia è composto dai soccorsi che hanno tratto in salvo i due superstiti e delle ricerche terminate oggi, 19 aprile, con il ritrovamento di tutti e quattro i corpi delle vittime del naufragio.

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