rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024

Narcotraffico tra Nord Italia e Austria, 70 indagati: custodie cautelari anche a Verona

L'operazione della guardia di finanza di Trento ha portato all'arresto di 53 individui in totale e al sequestro di oltre 21 chili di droga 85.795 euro in contanti e beni di pregio per un valore di 35mila euro

Anche Verona è coinvolta nell'operazione condotta dalla guardia di finanza di Trento, che ha portato all'identificazione e alla denuncia di 70 presunti narcotrafficanti, 53 dei quali finiti in manette. Oltre 21 chili di droga e 85.795 euro in contanti sono statii sequestrati nel corso delle attività partite a marzo 2020, i cui dettagli sono stati riferiti in una conferenza stampa che si è tenuta nella mattinata di martedì, come riferiscono i colleghi di TrentoToday, i quali riportano che lo stupefacente sequestrato, se venduto al dettaglio, avrebbe fruttato alle due bande circa 2 milioni di euro. 

Dalle prime luci dell’alba di martedì, più di un centinaio militari e unità cinofile antidroga delle fiamme gialle trentine, stanno effettuando arresti e perquisizioni nel Nord Italia nei confronti di un'associazione per delinquere, articolata in quattro gruppi interconnessi, composta prevalentemente da persone di origine albanese, italiana e magrebina, che si saebbero divise il mercato dello spaccio tra le province di Trento e Bolzano, con importanti ramificazioni in Austria, Paese verso il quale sarebbe stata esportata una parte delle ingenti partite di droga “gestite” dal sodalizio criminale.

L’operazione antidroga denominata “#continuoaspacciare”, si è conclusa a metà marzo con l’esecuzione di 32 misure di custodia cautelare in carcere, 28 delle quali eseguite sul territorio nazionale (province di Trento, Bolzano, Verona, Milano, Ferrara e Bologna) e le restanti 4 all’estero con l’attivazione del Mae (Mandato di Arresto Europeo) e del mandato di cattura internazionale in Francia e Albania, oltre a 4 obblighi di dimora emessi dal Gip del tribunale di Trento. Le ultime si aggiungono ai 21 arresti in flagranza di reato già effettuati nel corso delle indagini, per un totale di 53 arrestati. In circa due anni di indagine, inoltre, sono stati sequestrati oltre 21 chilogrammi di sostanze stupefacenti tra cocaina, eroina, hashish e marijuana, 85mila e 795 euro in contanti e beni di pregio per un valore di 35mila euro.

Guardia di finanza: narcotraffico tra Nord Italia e Austria

Anche un rinomato bar-caffè che si trova in centro storico a Trento, in piazza Duomo, è stato coinvolto nell'attività investigativa,il quale è statp chiuso e posto sotto sequestro preventivo dalle fiamme gialle, in esecuzione del decreto del Gip. Come spiegato dagli inquirenti, il locale è risultato essere nella disponibilità di alcuni narcotrafficanti e utilizzato come luogo di spaccio per la clientela più facoltosa. Contestualmente sono stati sequestrati i conti correnti bancari e postali degli indagati e alcuni beni di lusso, come orologi di valore e autovetture.

Partite all'inizio della pandemia, nel marzo 2020, sotto la direzione della Procura trentina, le indagini sono state condotte dalle unità speciali antidroga del Gico (Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) in forza al nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza locale.

Grazie all’ausilio di attività tecniche, di prolungati servizi di osservazione e pedinamento, oltre alle numerose azioni di riscontro sul territorio, le fiamme gialle sarebbero riuscite ad acquisire elementi gravemente indizianti, nell’ipotesi accusatoria, su una strutturata associazione per delinquere dedita all’importazione dal nord Europa di grandi partite di stupefacenti come cocaina, eroina, hashish e marijuana, destinate principalmente a Nord Italia e Austria, in quello che è stato definito dagli inquirenti il "ricco mercato" regionale del Trentino-Alto Adige.

I trafficanti sarebbero stati suddivisi in quattro gruppi operativi, che utilizzavano diverse precauzioni per eludere i controlli delle forze dell’ordine, come ad esempio staffette per non "perdere" i carichi di droga, oppure la pianificazione degli appuntamenti per la consegna degli stupefacenti attraverso varie chat sui social network. L’organizzazione, inoltre, si sarebbe occupata anche di dare assistenza alle famiglie degli arrestati, elargendo denaro e provvedendo al pagamento delle relative spese processuali.

Fondamentale per sgominare la rete di narcotraffico l’attività info-investigativa operata dagli investigatori trentini con la Landeskriminalamt di Innsbruck (Austria) ed Europol (ufficio europeo di polizia), con la preziosa collaborazione dello Scico (Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) della guardia di finanza di Roma, attraverso il ricorso a procedure di cooperazione internazionale attuate tramite il II reparto “Coordinamento informativo e relazioni internazionali” del comando generale del corpo e la Dcsa (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga) del Ministero dell’Interno.

Video popolari

Narcotraffico tra Nord Italia e Austria, 70 indagati: custodie cautelari anche a Verona

VeronaSera è in caricamento