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Cronaca Legnago

Polizie locali veronesi e coronavirus, tra multe e lamentele dei cittadini

I decreti del premier Conte, le ordinanze regionali e quelle dei sindaci. Gli agenti applicano la legge e sanzionano chi la infrange, ma non sempre ci sono chiarezza ed elasticità

Polizie locali al lavoro nei rispettivi territori comunali, insieme alle altre forze dell'ordine, per garantire il rispetto delle norme introdotte per contenere i contagi del coronavirus. Un lavoro di cui spesso gli stessi Comuni rendono conto nelle proprie pagine Facebook. Un esempio è quello del Comune di Legnago, che attraverso il social network informa quotidianamente sull'attività della polizia locale. Ieri, 14 marzo, gli agenti legnaghesi hanno multato una mamma perché la figlia non indossava la mascherina.

A Lavagno, invece, la polizia locali viene aiutata dai carabinieri in congedo e dalla protezione civile nel controllo delle autocertificazioni. «Dal 14 al 31 marzo ne sono state ritirate 94», si legge sulla pagina Facebook del Comune di Lavagno.

Mentre a Minerbe si discute su una serie di multe fatte dagli agenti per il mancato utilizzo dei guanti da parte dei clienti dei negozi. Un dettaglio che da ieri, 14 aprile, è stato chiarito dalla Regione Veneto nell'ordinanza che obbliga tutti ad indossare sempre guanti e mascherine quando si esce di casa. Nello scorso week-end, però, l'attuale ordinanza regionale non era ancora in vigore e quindi le sanzioni inflitte sono state vissute dai cittadini come un eccesso di zelo dei vigili, anche perché non sempre i guanti si trovano. Nel caso, comunque, un cittadino sente di aver ricevuto una multa ingiustificata resta sempre valida la via del ricorso.

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