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Cronaca Vigasio

Motorcity, l'accusa fino a Roma: "Progetti anomali e ad alto impatto"

In attesa dell'autodromo si preparano le nuove "superstrade". I deputati veronesi del Movimento 5 Stelle preparano un'interrogazione parlamentare: "Consumo del territorio ingiustificato: si tuteli il paesaggio"

"Il governo verifichi la correttezza dei progetti viabilistici per il Motorcity". È quanto chiede un’interrogazione, presentata da alcuni deputati del Movimento 5 Stelle della provincia di Verona, Francesca Businarolo, Mattia Fantinati e Tancredi Turco, al Ministero per i Beni e le attività culturali e al Ministro dell'Ambiente.

Sotto accusa il nuovo piano per la viabilità "a stralci", approvato dal Consiglio provinciale lo scorso 4 giugno, che prevede la realizzazione a carico di privati di nuove opere stradali. Si tratta di strade a quattro corsie tra Vigasio e Trevenzuolo, per una lunghezza di 9,5 chilometri ed un costo di 120 milioni di euro, in base a tre piani di lottizzazione distinti: il Motorcity di Vigasio promosso dall’Autodromo del Veneto, il centro logistico District Park e il centro agroalimentare di Trevenzuolo, promosso da Spalt. "Un Via libera - spiega una nota congiunta dei tre onorevoli - per infrastrutture di supporto a progetti costosissimi (in particolare il Motorcity) che arriva prima ancora di avere certezze sulla realizzazione di questi ultimi, sui quali incombono molti dubbi riguardanti sia la correttezza delle procedure sia l’impatto ambientale".

Continua la deputata Businarolo: "Il solo Motorcity, progetto vivamente caldeggiato dall’ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, utilizzerebbe, infatti 12 milioni di metri quadrati, di cui 4,5 per l’autodromo, prevede un centro commerciale grande il doppio di quello costruito a Londra per le olimpiadi, un parco di divertimenti, hotel e aree espositive e sorgerà su una zona con presenza di risorgive e interessata dalla coltivazione del riso Vialone nano veronese, che gode dell’Igp (indicazione geografica protetta)".

"Chiediamo al governo di acquisire elementi per valutare se, nell’aree interessate da questi progetti, il paesaggio sarà debitamente tutelato e se la soprintendenza sia stata regolarmente coinvolta nelle procedure. Ci sono, inoltre, molti altri elementi da valutare: secondo il recente rapporto Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, il consumo del suolo in Veneto, al 2010, corrisponde all’8,5% del territorio regionale, dato alto e superiore alla media nazionale, che è del 6,9%. Gran parte di questo consumo è stato portato avanti “a norma di legge”, con un’interpretazione molto generosa dei piani urbanistici. È urgente revisionare le norme in merito, non solo per l’edilizia e le opere stradali, ma anche per lo sfruttamento delle cave. Inoltre, siamo sempre più alle prese, anche in Veneto, con infiltrazioni della criminalità organizzata nelle grandi opere. Alla luce di tutto ciò è lecito chiedersi se è veramente necessaria un’opera come il Motorcity, in un momento in cui strutture attrattive storiche del territorio veronese, come i parchi di divertimento del Garda, sono in forte difficoltà economica e la realizzazione di un autodromo a cento chilometri di distanza da quello, di rilevanza internazionale, di Imola. Nel dubbio, si finanziano già le strade che, senza queste grandi, inutili, opere, non avrebbero senso di esistere. Infine, anche se non sappiamo se il Motorcity verrà realizzato, certamente, visto la lunga fase progettuale, qualcuno ci ha già guadagnato sopra, a spese dei cittadini".

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