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Cronaca Piazza delle Erbe

Estate 2015. Movida veronese e comitati cittadini alla prova del dialogo

Da registrarsi in quest'estate 2015 un netto calo degli esposti contro gli schiamazzi notturni. Un dato positivo che è sicuramente il frutto del tentativo di dialogo tra i comitati dei cittadini residenti e i gestori dei locali del Centro Storico

A estate ormai inoltrata in città si cominciano a tirare le somme in merito al solito problema, relativo alla non sempre facile convivenza tra chi, comprensibilmente, pretende di potersi divertire fino a tardi frequentando i bar del Centro Storico, e chi invece in modo altrettanto legittimo gradirebbe poter dormire sonni indisturbati. Così dopo anni di battaglie serrate tra i gestori dei locali che restano aperti oltre la mezzanotte e i comitati di cittadini esasperati dagli schiamazzi molesti, con il 2015 sembrano potersi intravvedere gli spiragli di una possibile serena coesistenza tra i rappresentanti delle opposte fazioni. Stando, infatti, alle parole del vicecomandante della polizia municipale Lorenzo Grella riportate dall’Arena, per il periodo che va dal 1 giugno al 13 luglio, è da registrarsi un significativo ridimensionamento delle proteste rispetto allo scorso anno: “In generale, abbiamo assistito a una diminuzione dei problemi estivi legati all'attività dei bar e ciò è riscontrabile proprio nel numero inferiore di esposti”. Un dato importante questo, da leggersi soprattutto come il risultato del tentativo di trovare soluzioni di compromesso che possano soddisfare entrambe le parti in causa. Sono non a caso per primi i numerosi esercenti coinvolti, ad avere tutto l’interesse perché la situazione non degeneri in uno stato di conflittualità permanente. Ecco allora diversi bar dotarsi di bodyguards che monitorino il livello di disturbo causato dagli assembramenti notturni, o ancora numerosi locali autoimporsi una serie di restrizioni circa il volume della musica, tra le principali cause di contrasto, da mantenere a livelli più bassi dopo una certa ora. Sempre dalle colonne dell’Arena, si dice in questo senso soddisfatto Michele Abrescia, il rappresentante di VeroCentro, un’associazione di residenti nelle zone critiche che raccoglie circa seicento membri, rimarcando positivamente la ricerca di un confronto costruttivo da ambo le parti. Restano ciononostante ancora irrisolte numerose criticità, specie nelle zone più calde del Centro Storico, dove la movida veronese fatica a normalizzarsi. È il caso di Piazza Erbe, dove la “situazione continua a essere stabile”, sottolinea Abrescia, o ancora del quartiere Carega, tra i più difficili da gestire negli anni passati e ancora oggi causa di molte mail di protesta. Per il futuro c’è da sperare che i primi segnali di apertura al dialogo registrati in quest'estate 2015, non restino inascoltati, ma conducano a un effettivo miglioramento della situazione.

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