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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Il chiarimento della Regione Veneto sul "motociclismo" nella nuova ordinanza di Zaia

Alla fine è arrivato il "chiarimento" atteso da molti (tutti) gli appassionati motociclisti veneti

Al punto 4 dell'ordinanza regionale numero 46 firmata dal presidente Luca Zaia il 4 maggio, si legge:

«È consentito lo svolgimento individuale o con componenti del nucleo famigliare di attività sportiva o motoria quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, camminata, corsa, ciclismo, tiro con l’arco e a segno, equitazione, tennis, golf, pesca sportiva, canottaggio, l’attività remiera, il motociclismo, arrampicata sportiva, scialpinismo, attività sportive acquatiche, wind surf, attività subacquee, ecc..Per ulteriori esemplificazioni e precisazioni si rinvia ai chiarimenti eventualmente pubblicati nel sito della Regione».  

Il primo chiarimento che la Regione Veneto ha dovuto fornire in merito all'ultima ordinanza ha riguardato proprio questo punto e, in particolare, il "motociclismo" che è stato inserito, come appena visto, in mezzo tra l'«attività remiera» e l'«arrampicata sportiva» quali esempi di «attività sportiva o motoria». Ora, il dubbio sorto nella testa di molti è stato infatti che, sulla scorta di tale passaggio, si potesse quindi prendere la propria moto e circolare liberamente, senza una finalità precisa, cioè senza dover raggiungere, poniamo, un proprio «congiunto» o un negozio dove fare un acquisto, ma appunto per puro diletto, o per meglio dire, facendo in tal modo «attività sportiva o motoria» . La risposta giunta nel chiarimento della Regione Veneto nega in modo reciso questa possibilità, cioè non è consentito fare un giro in moto per diletto. Sul sito ufficiale della Regione Veneto al quesito «Posso andare a fare un giro in moto per diletto?», viene fornita la seguente risposta: «No. La moto è un mezzo di trasporto che si può utilizzare per gli spostamenti di necessità (lavoro, recarsi a fare attività motoria, visita a congiunti, spesa, farmacia). Non è consentito l'utilizzo senza finalità, ossia per mero diletto/turismo. L'ordinanza regionale del 04/05/2020 ha autorizzato il motociclismo inteso come sport».

Chiarimenti Regione Veneto motociclismo

Il chiarimento della Regione Veneto sul «motociclismo inteso come sport»

Fatto salvo che l'interpretazione della norma debba essere questa e debba dunque essere rispettata rigorosamente da tutti, e che quindi non si possano fare giri in moto «per mero diletto/turismo», quel che resta un po' difficile da comprendere è comunque la spiegazione fornita. Il chiarimento infatti specifica: «L'ordinanza regionale del 04/05/2020 ha autorizzato il motociclismo inteso come sport». Benissimo, ma in ogni caso anche se il "motociclismo" non è stato autorizzato dall'ordinanza regionale come «attività motoria», ma solo come «sport» (e ricordiamo che il passaggio del punto 4 dell'ordinanza numero 46 non dice «sport», ma testualmente «attività sportiva o motoria» e poi elenca degli esempi), resta il fatto che l'Art. 1 comma 1 lettera f) del Dpcm del 26 aprile recita molto pianamente come segue: «Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività». Anche le Faq del governo sulla Fase 2, alla domanda «È consentito fare attività motoria o sportiva?», rispondono: «L’attività sportiva e motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi». Insomma, non paiono esserci distinzioni di fondo da un punto di vista normativo nel Dpcm tra «attività motoria» e «attività sportiva», salvo che per le distanze interpersonali da rispettare, nel primo caso 1 metro e nel secondo 2 metri.

Anche sull'utilizzo della bicicletta le Faq del governo spiegano: «L’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che proseguono l'attività di vendita. È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto». Quindi si può utilizzare la bicicletta sia per «spostamenti di necessità», per riprendere le espressioni impiegate dalla Regione Veneto nel suo "chiarimento" circa il motociclismo, sia per «l'utilizzo senza finalità». Questo dice il governo in merito alla bicicletta, anche se in realtà a voler essere precisi, a nostro avviso, nel linguaggio giuridico del Dpcm bisognerebbe dire che l'uso della bicicletta è consentito sia per adempiere a delle «situazioni di necessità» quali gli acquisti di un «genere alimentare» o di un altro bene nei negozi aperti, ma anche ai fini dello svolgimento dell'«attività motoria» («È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto», qui il fine giustifica i mezzi). Attività motoria che, appunto, parrebbe valere in se stessa per il Dpcm, seppur implicitamente è vero, quale situazione di necessità della persona. E proprio per questo inserire il "motociclismo" tra le attività "sportive" o "motorie" che dir si voglia, rappresenta un po' un azzardo che, infatti, ha prodotto qualche incomprensione, almeno e se non altro, sul piano comunicativo.

Circa il "motociclismo", tuttavia, vale in ogni caso il divieto imposto dalla Regione Veneto per quel che riguarda «l'utilizzo senza finalità, ossia per mero diletto/turismo», poiché come visto la Regione spiega che «l'ordinanza regionale del 04/05/2020 ha autorizzato il motociclismo inteso come sport». Ciò detto, viene anche da chiedersi come debbano essere utilizzate le imbarcazioni per l'«attività remiera» e come quest'ultima sia stata inquadrata dalla Regione Veneto, se come «sport» o come «attività motoria» e se vi siano anche per l'«attività remiera» delle limitazioni, così come eventualmente nei confronti dell'«arrampicata sportiva» (che si presume sia da intendersi «come sport»), o ancora per il «tiro a segno». Ma probabilmente anche su questo ci saranno in futuro nuovi chiarimenti.

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