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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Il teatro italiano perde uno dei suoi maestri, il veronese Gianfranco De Bosio

Nel luglio scorso aveva perso la moglio, Marta Egri, e a settembre aveva compiuto 97 anni. Per due volte è stato sovrintendente dell'ente lirico areniano, dal 1968 al 1970 e dal 1992 al 1998

Aveva compiuto 97 anni il 16 settembre scorso e si è spento ieri, 3 maggio, un maestro del teatro italiano: Gianfranco De Bosio.

Era nato a Verona nel 1924 e prima di diventare un punto di riferimento del teatro come regista, sceneggiatore ed anche come insegnante, era stato un partigiano. Fu infatti membro del Comitato di liberazione nazionale di Verona durante la guerra.
Terminato il secondo conflitto mondiale, De Bosio si spostò a Padova dove studiò all'università e dove fondò il teatro dell'università di Padova, intitolato a Ruzante, alias del drammaturgo cinquecentesco veneto Angelo Beolco la cui figura fu riscoperta proprio da De Bosio.

Tra il il 1957 e il 1968, Gianfranco De Bosio diresse il Teatro Stabile di Torino per poi tornare a Verona come sovrintendente dell'ente lirico areniano prima dal 1968 al 1970 e poi dal 1992 al 1998.

Lavorò per il teatro di prosa e per quello operistico, ma anche per il cinema e per la tv. All'Arena di Verona diresse Romeo e Giulietta, Mefistofele, Otello, La Traviata, due volte Nabucco e tre volte Aida. Portò il teatro anche nel piccolo schermo con film tv con Tosca e Il Mercante di Venezia. Nel cinema, invece, lo si ricorda soprattutto per Il Terrorista con Gian Maria Volonté.

Su iniziativa del presidente della Repubblica, Gianfranco De Bosio fu insignito nel 2009 del titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica. È stato sposato con un'altra grande artista, Marta Egri, deceduta il 27 luglio dell'anno scorso.

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