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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Valverde / Piazza Pradaval

Morto in piazza Pradaval. "Serve maggior impegno per chi dorme in strada"

Lo chiede il consigliere in seconda circoscrizione Alberto Sperotto. Interviene anche il gruppo Veronesi aperti al mondo: "Se a Verona ci si mette a cercare un luogo caldo e protetto in cui passare la notte, si corre il rischio di addormentarsi per l'ultima volta"

Un gruppo di cittadini e senza tetto aveva scritto al sindaco di Verona, responsabile della salute di tutti i cittadini, una lettera alla quale stanno attendendo ancora una risposta.

Era stato Alberto Sperotto, consigliere in seconda circoscrizione a Verona, a lanciare un pubblico grido d'aiuto per gli uomini e le donne costretti a dormire all'aperto in questo inverno e quindi a rischio assideramento. Un grido che finora non ha avuto una risposta dal primo cittadino Federico Sboarina e purtroppo il freddo ha fatto una vittima. Daniel Matal, 42enne romeno, è stato trovato morto nella mattina dell'Epifania in una panchina di piazza Pradaval. "La morte è un evento al quale ci si può solo rassegnare, ma è ancora più difficile da accettare quando succede a causa del freddo", ha aggiunto Sperotto che ha parlato della morte di Matal come di un "fatto che evidenzia ancora di più la necessità di un impegno maggiore nei confronti delle persone che dormono per strada. Ma sarebbe necessario rivedere il regolamento di accesso ai dormitori: l'accoglienza non garantisce un posto per tutti e comunque è consentita solo dietro presentazione di un documento, il permesso a dormirci deve essere rinnovato ogni 15 giorni aumentando così il senso di precarietà in queste persone, e l’ingresso è consentito solo dalle 19.30 alle 7 del mattino".

Ma in seguito alla morte di Daniel Matal è intervenuto anche il gruppo Veronesi aperti al mondo.

Se a Verona ci si mette a cercare un luogo caldo e protetto in cui passare la notte, si corre il rischio di addormentarsi per l'ultima volta - scrivono su Facebook - Al di là di quella che è stata la dinamica che ha portato Daniel a finire su una panchina dopo essere stato dimesso dall'ospedale di Borgo Trento, ancora molto fumosa e poco chiara, ciò che questa tragica vicenda ci mostra è che nella nostra città c’è un'esplicita volontà politica nel fare la guerra ai più poveri. E dura da anni. Non sono bastate infatti ad impedire la morte per assideramento le famose barriere anti bivacco che hanno purtroppo reso Verona una città all'avanguardia per quanto riguarda repressione e pulizia delle strade cittadine in nome del decoro. Non ci siamo mai dimenticati di quando i senza fissa dimora venivano presi a calci da agenti della Polizia Locale in Cortile Mercato Vecchio o di quando si rischiavano multe salate per poter donare un pasto a chi restava senza. Il tutto passando dai rastrellamenti in centro storico (30 sgomberati in una sera) fino ad arrivare a 2.300 controlli e interventi antidegrado da parte della Polizia Municipale nell'anno 2014, sei al giorno.

Mentre Giorgio Pasetto, ex consigliere comunale di Area Liberal, lega la morte di Daniel Matal alla chiusura dell'Ostello della Gioventù.

Forse l'ostello avrebbe potuto, come già avvenuto in passato più volte, dare un letto caldo ed un pezzo di pane a chi non ne aveva - scrive Pasetto - Ma anche qui purtroppo la sensibilità è mancata e le porte di Villa Francescatti si sono chiuse definitivamente. Così come avviene in politica, la coerenza degli interessi economici vince.

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