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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Villafranca di Verona / Via Iº Maggio

Morto sul lavoro a 48 anni, lascia la moglie e due figli. «Elenco che si allunga sempre più, serve un cambio di rotta»

È Daniele Deimichei la vittima del tragico incidente avvenuto mercoledì a Villafranca, che richiama ancora l'attenzione sul tema delle morti bianche. «Necessario che la Regione Veneto riveda il sistema portando lo Spisal regionale ad essere il primo nel paese in termini di efficienza e di competenza»

«L’elenco delle morti sul lavoro si allunga sempre di più: serve un cambiamento di rotta a partire dal sistema Spisal, che va messo nelle condizioni di diventare un organismo di assistenza e di vigilanza che affianchi ogni datore di lavoro nell’accompagnamento alle misure di prevenzione e di protezione», sono queste le considerazioni di Emiliano Galati, segretario Fistel Cisl Verona, dopo l'ennesima morte bianca che è stata registrata mercoledì, questa volta a Villafranca. 

Il 22 marzo infatti ha perso la vita Daniele Deimichei, 48enne residente ad Ala, in Trentino, ma domiciliato a Caprino Veronese. L'operaio era al lavoro nello stabilimento Nova Papyra di via Primo Maggio, distributore e centro di taglio specializzato nella commercializzazione di carta e cartone in foglio e bobina a formato speciale, ma intorno alle ore 14 sarebbe stato agganciato al braccio da un macchinario, provocando lo schiacciamento ad opera di una pressa. Lanciato l'allarme, sul posto si è precipitato il personale sanitario del 118 con automedica, ambulanza ed elicottero, ma ogni tentativo di salvare la vita all'uomo è risultato vano. 

«Necessario che la Regione Veneto riveda il sistema portando lo Spisal regionale ad essere il primo nel paese in termini di efficienza e di competenza», prosegue Galati, che poi indica i passi da percorrere per arginare il fenomeno delle morti sul lavoro che spesso si registrano in Veneto: «A livello complessivo si deve: investire in prevenzione le risorse del Pnrr; le aziende non certificate in salute sicurezza sul lavoro devono essere sottoposte ad una stretta vigilanza; la formazione e l’addestramento siano implementati passando dalla modalità on line a quella in presenza; gli Spisal vanno rafforzati per garantire assistenza elle imprese; raddoppiare i controlli nel caso di appalti, subappalti o compresenza di più aziende; rafforzare la materia salute sicurezza sul lavoro nei programmi scolastici».

Nato a Rovereto, da diversi anni Daniele si era trasferito nelle campagne di Caprino. A giugno avrebbe compiuto 49 anni, sposato, lascia dunque la moglie e due figli piccoli. 

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