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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Porto San Pancrazio / Via Campo Marzo

È morta Tina Anselmi. Bisinella: "Un esempio", Zaia: "Una grande veneta"

Politici locali e nazionali ricordano la figura della prima donna ministro della storia repubblicana, presidente della commissione d'inchiesta contro la loggia massonica P2

"Esprimo le mie più sentite condoglianze e la mia vicinanza ai familiari di Tina Anselmi per la sua grave perdita".

Questo il primo commento della senatrice di Fare! Patrizia Bisinella, originaria di Castelfranco Veneto, sulla morte di Tina Anselmi, primo ministro donna della storia repubblicana e anche lei di Castelfranco dove è deceduta oggi, 1 novembre. "La nostra illustre concittadina, che ho avuto il privilegio di incontrare da ragazzina in varie occasioni, ha speso la sua vita dedicandosi alle istituzioni per il bene del paese", ha continuato la Bisinella ripensando all'operato di Tina Anselmi, che è stata prima ministro del lavoro e poi ministro della sanità in diversi governi presieduti da Giulio Andreotti.

"Le sue battaglie per le pari opportunità e contro la P2 - conclude la Bisinella - ed il suo modo di porsi con tutti semplice e diretto ne fanno un esempio per chiunque creda alla politica come passione a servizio della comunità e a difesa delle nostre libertà". Contro la P2, Tina Anselmi ha combattuto in qualità di presidente della commissione d'inchiesta istituita contro la famosa loggia massonica. Dell'Anselmi è anche la riforma che introdusse il servizio sanitario nazionale.

"Una donna veneta che ha scritto una pagina importante della storia del nostro paese e di cui il Veneto deve andare orgoglioso", queste invece le parole del presidente della regione Luca Zaia su Tina Anselmi.

"Al di là del merito di aver sempre mantenuto saldissime le sue radici in un Veneto intriso, come lei, di forti valori popolari e solidaristici, al di là anche del riconoscimento a una giovanissima staffetta partigiana che lottò contro l’occupazione delle nostre terre, una dura resistenza che le donne venete combatterono nelle case e nelle famiglie, voglio rendere soprattutto omaggio al simbolo ante litteram dell'emancipazione femminile, all’antesignana del riconoscimento della donna in campo politico e sociale. Una grande donna, una grande veneta di cui andare tutti orgogliosi".

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