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Cronaca Lazise / Via dei Miniscalchi

Morte di Micaela Bicego, l'autopsia avvalora l'ipotesi del suicidio

La donna si sarebbe lasciata cadere nel vuoto dopo essere salita sulla scaletta di un faro che illumina il campo da calcio attaccato al parcheggio in cui il suo corpo è stato ritrovato

Si attendevano risposte importanti dall'autopsia di Micaela Bicego, la 47enne di Bussolengo trovata morta mercoledì mattina, 8 luglio, nel parcheggio vicino all'ingresso delle Terme di Colà, a Lazise. E le risposte importanti sono arrivate. La donna è morta per una frattura cranica laterale, compatibile con una caduta dall'alto. Una caduta dall'alto, dunque, e non un'aggressione, come ipotizzato inizialmente. Una caduta dall'alto, dunque, e non le ruote di un'auto che fracassano la testa della vittima, passandole sopra. Un suicidio, dunque, e non un femminicidio.

Delle diverse ricostruzioni possibili, quella più probabile al momento sembra essere proprio quella del suicidio. Una ricostruzione che metterebbe insieme tutti i tasselli del mosaico, fornendo un'immagine sostanzialmente coerente. Non tutti i riscontri sono ancora nelle mano degli investigatori ma, se anche questi ultimi dettagli dovessero combaciare, non ci sarebbero più dubbi sulla triste fine di Micaela Bicego.

La donna avrebbe lasciato un biglietto nella sua casa di Lazise, annunciando di volersi uccidere. Con sé avrebbe avuto una mannaia, ritrovata nello zainetto della 47enne abbandonato vicino al parcheggio. Un parcheggio in cui pare che lei avesse litigato con il marito pochi giorni prima del decesso. Gli screzi tra i due avrebbero sempre avuto lo stesso argomento: i soldi. Pare, infatti, che Micaela Bicego ne avesse persi tanti in cattivi investimenti. E il marito l'avrebbe rimproverata a lungo per questo. Anche la sera prima della morte, i due avevano litigato, un fatto che l'uomo non ha mai nascosto durante gli interrogatori. In questi litigi, lei avrebbe anche minacciato il suicidio. Minacce che non sembravano reali, ma dette nell'impeto del momento. E invece, pare proprio che Micaela Bicego abbia dato concretezza a quelle parole.
Secondo il medico legale, i segni trovati sulle braccia della donna sono dei tagli. E gli esami sul manico e sulla lama della mannaia che la donna aveva nello zainetto potrebbero dimostrare che sia stata la stessa 47enne a farsi quei tagli. Solo che potrebbe non aver trovato la forza di farla finita così. Quindi avrebbe parcheggiato la macchina nel modo anomalo in cui i carabinieri l'hanno trovata. L'avrabbe parcheggiata così per scavalcare la recinzione e raggiungere la tribuna del campo da calcio vicino allo slargo di via Dei Miniscalchi. E questo spiegherebbe l'impronta della scarpa della donna trovata proprio sulla macchina. Dalla tribuna sarebbe scesa sul campetto e avrebbe raggiunto uno dei fari per l'illuminazione; fari che sono dotati di scalette per permettere ai tecnici di salire agevolmente per le manutenzioni. E alcune tracce di sangue sarebbero state trovate sulla scaletta del faro. Potrebbe essere il sangue di Micaela Bicego, che potrebbe essere salita in alto per poi lasciarsi cadere nel vuoto.

Le indagini non sono ancora concluse e non è stato ancora dato il via libera al funerale. Si attengono ancora gli ultimi dettagli, ma il caso di Micaela Bicego potrebbe davvero chiudersi a breve con questo esito: suicidio.

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