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Cronaca Navigatori / Via Marco Polo

Morta da anni, il corpo della madre era tenuto in casa e la pensione veniva incassata: denunciato il figlio

Vanno avanti le indagini e gli accertamenti sul macabro caso di via Marco Polo, a Verona, dove in un appartamento è stato trovato il cadavere di Helga Maria Engbarth, oramai in stato di mummificazione

Truffa ai danni dell'Inps e occultamento di cadavere, sono queste le ipotesi di reato per le quali è stato iscritto nel registro degli indagati Bernardo Rossi, 61enne figlio di Helga Maria Engbarth, l'anziana classe 1937 trovata morta nel suo appartamento di via Marco Polo 5, a Verona, nei giorni scorsi, anche se il decesso potrebbe risalire anche a 6 anni fa. 

Quando la polizia locale di Verona è entrata nell'appartamento, grazie all'ausilio dei vigili del fuoco, l'uomo non era presente e le forze dell'ordine si erano messe sulle sue tracce, fino a quando si è presentato alla delegazione dei vigili di quartiere di borgo Milano in via Sogare nella giornata di venerdì per la notifica degli atti. Sono molti gli interrogativi ancora senza risposta sui cui lavorano le forze dell'ordine e per i quali il 61enne non avrebbe rilasciato alcuna dichiarazione. Sono da chiarire innanzitutto le cause della morte della donna, che oggi avrebbe 86 anni e sulle quali lavora il medico legale, per poi comprendere le ragioni che lo hanno portato a tenere nascosto il decesso della madre fino a giovedì, quando la perquisizione autorizzata dal procuratore capo Bruno Bruni e dal pm Alberto Sergi, dopo che erano stati raccolti "fondati motivi sulla sparizione della donna", ha permesso di portare alla luce questo macabro episodio. 

Da tempo infatti la polizia locale cercava di mettersi in contatto con la donna, dopo aver ricevuto segnalazioni di un viavai anomalo da uno stabile di loro proprietà che risultava disabitato e per il quale sarebbe stato necessario di inibire gli accessi. A tali richieste però, Bernardo aveva risposto con delle scuse, dicendo che la madre aveva fatto ritorno in Germania, o magari in vacanza, e non era raggiungibile. 
Parole che non hanno convinto le forze dell'ordine, le quali hanno dato il via ad una serie di accertamenti, dai quali non risultavano spostamenti, così come non figuravano negli ultimi anni visite mediche eseguite o farmaci acquistati o altri beni di prima necessità. L'unico "movimento" sarebbe quello relativo alla pensione che veniva puntualmente incassata dal figlio, provvisto di delega, il quale nel frattempo continuava a frequentare l'appartamento dove aveva residenza, tenendolo curato e ordinato. Le sue parole però hanno insospettito le forze dell'ordine, portando alla perquisizione che ha permesso di scoprire il corpo della donna disteso nel suo letto, oramai mummificato. 

L'appartamento ora è sotto sequestro il 61enne dovrà trovare un altro alloggio, almeno per il momento. Nei prossimi giorni verrà ascoltato dagli inquirenti, mentre l'Inps avvierà l'iter per recuperare il denaro che l'uomo avrebbe incassato, nonostante non risulti indigente ma con alcune proprietà intestate. 

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