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Monitoraggio nazionale Covid: quanto è lontana la zona gialla per il Veneto?

Secondo i dati del ministero, dopo la Provincia autonoma di Bolzano ed Il Friuli Venezia Giulia, il Veneto è la Regione con la più alta incidenza settimanale di positivi ogni 100 mila abitanti

Secondo le indicazioni riportate nell'ultimo monitoraggio nazionale Covid, diffuso ieri dal ministero della Salute, «aumenta complessivamente in Italia la velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio corrente con un Rt elevato nella maggior parte delle Regioni Italiane, ben al di sopra della soglia epidemica». L'indice Rt per il Veneto è pari a 1.23, mentre la valutazione complessiva di rischio per la nostra Regione è di tipo "moderato".

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Inoltre, secondo quanto indicato dal report, «continua per la terza settimana consecutiva un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione che ha superato a livello nazionale la soglia di incidenza di 50 casi per 100.000 abitanti». Per il Veneto l'incidenza settimanale di positività ogni 100.000 abitanti è tra le più alte in tutta Italia, pari a 115,3 casi positivi. Fanno peggio solo la Provincia autonoma di Bolzano con 316,3 casi ed il Friuli Venezia Giulia con 233 casi positivi settimanali ogni 100.000 mila abitanti. 

Il monitoraggio settimanale, per quanto riguarda la situazione negli ospedali, rileva che «l’Rt calcolato sui soli casi ospedalizzati si mantiene stabilmente al di sopra della soglia epidemica con conseguente aumento nei tassi di occupazione sia in area medica che in terapia intensiva». Va ricordato che per determinarsi il passaggio di una Regione dalla zona bianca alla zona gialla, la vigente normativa prevede che siano presenti tre fattori: incidenza di positività settimanale ogni 100.000 abitanti superiore ai 50 casi, cui si sommi il superamento contemporaneamente delle due soglie del 10% di posti letto Covid occupati in terapia intensiva e del 15% in area medica su base regionale. Al momento, per il Veneto i valori sono rispettivamente del 5,2% per le terapie intensive e del 3,8% per l'area medica.

Il monitoraggio del ministero, si conclude ricordando che «nell’attuale contesto di riapertura, una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali vigenti, rappresentano gli strumenti principali per prevenire significativi aumenti di casi clinicamente gravi di Covid-19 e favorire un rallentamento della velocità di circolazione del virus Sars-CoV-2». Infine, viene sottolineato che «in considerazione dell’attuale trend epidemiologico e della contemporanea circolazione di altri virus respiratori come l’influenza, si sottolinea l’importanza di rispettare rigorosamente le misure raccomandate sull’uso delle mascherine, del distanziamento fisico - prevenendo le aggregazioni - e dell’igiene delle mani».

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