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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Monitoraggio Covid: numeri in crescita, possibile «recrudescenza epidemica». Speranza: «Cautela e prudenza»

L’incidenza settimanale a livello nazionale dei positivi «è in rapido e generalizzato aumento», così come i tassi di occupazione negli ospedali «non sono più in diminuzione»

«I numeri della pandemia in Italia sono in crescita, anche se la situazione è migliore rispetto ad altri Paesi europei. È necessaria cautela e prudenza, e mantenere misure di precauzione quali l'uso delle mascherine». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza a margine del G20 Salute-Finanze in merito ai dati dell'ultimo monitoraggio settimanale della cabina di regia. Parole quelle del ministro che se non suonano ancora come un "campanello d'allarme", certamente manifestano una sorta di inversione di tendenza rispetto al clima di generale allentamento delle misure di precauzione e difesa dal virus cui da qualche mese ci stavamo abituando.

I dati dell'ultimo monitoraggio settimanale presentato quest'oggi, venerdì 29 ottobre, confermano questa inversione: «L’incidenza settimanale a livello nazionale - si legge nel report odierno - è in rapido e generalizzato aumento rispetto alla settimana precedente, appena al di sotto della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici è in aumento e intorno alla soglia epidemica; la trasmissibilità stimata sui casi con ricovero ospedaliero è in aumento e sopra la soglia epidemica». Poi una prima conclusione abbastanza secca che viene tratta dai tecnici del ministero della Salute: «Questo andamento va monitorato con estrema attenzione e, se confermato, potrebbe preludere ad una recrudescenza epidemica». 

Scarica dati monitoraggio Covid - 29 ottobre 2021

Anche la situazione negli ospedali, pur restando al di sotto delle soglie di criticità in tutte le Regioni italiane, sia per quanto riguarda l'area medica che le terapie intensive, inizia a manifestare a sua volta una sorta di inversione di tendenza, al rialzo: «I tassi di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva associati alla malattia Covid-19 non sono più in diminuzione», sentenzia il monitoraggio a cura del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità. Quasi tutte le Regioni e Province Autonome sono «classificate a rischio epidemico moderato» e, ad ogni modo, nessuna presenta un rischio epidemico alto. Per quanto riguarda la Regione Veneto, l'indice Rt si attesta attorno al valore 0.91, mentre la classificazione complessiva di rischio è di tipo "moderato". Va ricordato che ai fini della classificazione delle Regioni nelle varie aree di rischio "colorate" (al momento tuttora esistenti) sono tenuti in considerazione tre fattori: il tasso di incidenza settimanale ogni 100 mila abitanti e i tassi di occupazione dei posti letto negli ospedali in area medica o in terapia intensiva Covid. Il Veneto ad oggi presenta un'incidenza pari a 61,4 casi, dunque al di sopra della soglia dei 50 casi settimanali, mentre in area medica il tasso di occupazione dei posti letto è del 2,8% e nelle terapie intensive del 3,1%. Si è dunque ancora a distanza di sicurezza dalle soglie, rispettivamente, del 15% e del 10% che farebbero scattare la zona gialla. 

Nelle conclusioni del report odierno, ad ogni modo, viene affermato: «Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti». Infine, si raccomanda di «continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi; mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale».

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