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Cronaca Centro storico / Piazza delle Erbe

Il Veneto è l'unica Regione d'Italia classificata a "rischio alto" nell'ultimo monitoraggio Covid nazionale

Per la nostra Regione continuano a crescere anche i dati di incidenza ogni 100 mila abitanti ed il tasso di occupazione dei posti letto negli ospedali. Ribattezzata "Omicron" la nuova variante sudafricana ormai giunta anche in Europa

Si resta in zona bianca in Veneto perché i dati del monitoraggio settimanale non determinano alcun cambiamento di colore verso la nostra Regione. Tuttavia, dai "numeri del venerdì" forniti come sempre da parte del ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità, emergono alcuni dati che potrebbero essere fonte di preoccupazione. Il Veneto è infatti l'unica Regione italiana ad essere stata classificata a "rischio alto", mentre quasi tutte le altre presentano un "rischio moderato" (con la Lombardia ad alta probabilità di progressione a "rischio alto") e due sole hanno un "rischio basso".

Monitoraggio Covid Nazionale - 26 novembre 2021-2

Monitoraggio Covid Nazionale - 26 novembre 2021

Altro aspetto forse ancor più rilevante, è purtroppo il consolidarsi di un trend di crescita in Veneto, sia per quel che riguarda l'incidenza settimanale di casi positivi ogni 100 mila abitanti, sia per quel che concerne i tassi di occupazione dei posti letto Covid negli ospedali. In una sola settimana, l'incidenza è passata da 166,1 a 226,1 casi positivi ogni 100 mila abitanti, mentre i tassi di occupazione sono i seguenti: 6,7% in area medica (la scorsa settimana era 5,1%) e per le terapie intensive si è giunti a quota 7,4% (la scorsa settimana era 5,5%). Un incremento considerevole che ancora mantiene però a relativa distanza le soglie del 15% in area medica e del 10% in area critica. Qualora invece si superassero entrambe contestualmente, insieme poi ad un'incidenza sopra i 50 casi (ma oramai si è quasi a 5 volte tanto), vorrebbe dire il passaggio dalla zona bianca a quella gialla. Anche l'indice Rt per il Veneto è salito a quota 1.35.

Sul piano nazionale, l'unica Regione che da lunedì passerà in zona gialla sarà il Friuli-Venezia Giulia, mentre il report del ministero evidenzia come in Italia «continua per la quarta settimana consecutiva l’aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione che, a livello nazionale, è ormai prossimo a 100 casi per 100.000 abitanti». Anche l'indice Rt calcolato sui soli casi ospedalizzati «si mantiene oltre la soglia epidemica con conseguente aumento nei tassi di occupazione sia in area medica che in terapia intensiva». Dinanzi all'attuale scenario, il ministero della Salute ricorda che «una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti».

Nel frattempo ad essere fonte di timori è anche la scoperta della nuova variante sudafricana del coronavirus, ribattezzata dall'Organizzazione mondiale della Sanità come variante "Omicron" e indicata quale "Variant of Concern", ovvero "variante fonte di preoccupazione". La classificazione, in particolare, è tale poiché presenterebbe «un ampio numero di mutazioni, alcune delle quali preoccupanti». Il timore, in estrema sintesi, è anche la sua possibile capacità di resistenza ai vaccini: «Gli elementi preliminari suggeriscono un aumentato rischio di reinfezione con questa variante in confronto ad altre "varianti di preccupazione"», chiarisce sempre l'Oms. Il ministro della Salute italiano Roberto Speranza ha adottato un'apposita ordinanza che blocca gli arrivi da sette Paesi sudafricani, ma nel frattempo un caso di questa nuova variante Omicron è stato già rilevato in Europa, nello specifico in Belgio

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