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Cronaca

"Molti casi ancora da accertare"

Indagini aperte per risalire ai contatti tra imprenditori di Villlafranca e l'impiegato concussore

“C’è ancora molto lavoro da fare. Abbiamo ritrovato molti documenti, con tutta probabilità falsi, sia sull’auto di Serpelloni, sia nei computer che l’impiegato utilizzava in ufficio e a casa”. Le parole del comandante dei carabinieri della Compagnia di Villafranca, il capitano Alberto Granà, aprono ulteriori fasi delle indagini nel caso dell’imprenditore alberghiero, A.C., che martedì scorso si è dichiarato vittima di un episodio di concussione messo in atto da un dirigente comunale. Fogli intestati al Comune di Villafranca con la dicitura “avviso di pagamento”, del tutto estranei a quelli normalmente emessi dal servizio di contabilità municipale, sono stati ritrovati ieri nell’automobile di proprietà di Emanuele Serpelloni, 39 anni, ufficialmente “esecutore” amministrativo dell’ufficio Tarsu del Comune. Altri indizi sono emersi dall’analisi del contenuto dei terminali che nella notte sono stati sequestrati nella sede amministrativa.

Le manette a Serpelloni sembrerebbero solo la proverbiale “punta dell’iceberg” e il 39enne avrà ancora molto da spiegare al giudice e agli inquirenti. Dovrà fornire soprattutto i dettagli sulla sua attività di concussore nei confronti di imprenditori e manager del Villafranchese. I carabinieri sospettano che, quello in cui è rimasto coinvolto un importante albergatore della zona, non si tratti di un caso isolato. “Il rinvenimento della documentazione- continua Granà- lascia intendere che ci sia una ragionevole possibilità che l’uomo abbia manomesso voci tributarie entrando in contatto con molti altri contribuenti”. L’accusa per Serpelloni è di concussione e falso in atto pubblico: sfruttando la sua posizione nell’amministrazione cittadina aveva accesso a gran parte delle operazioni nelle banche dati del Comune. Per questo motivo i guai dell’impiegato porterebbero portare a problematiche ben più grosse. Con la manomissione di documenti sensibili faceva mancare al Comune la possibilità di controlli incrociati e faceva risultare al terminale che la somma era stata effettivamente incamerata. Di conseguenza i reali “avvisi di pagamento” non avevano modo di partire.

La buona riuscita dell’operazione dei carabinieri si deve grazie all’apporto, ritenuto fondamentale, del sindaco di Villafranca, Mario Faccioli. A testimoniarlo è lo stesso capitano Granà: “La collaborazione del primo cittadino è stata essenziale, perché la vittima della concussione non aveva assolutamente intenzione di denunciare alcunché. La mediazione di Faccioli ha permesso di spingere l’albergatore, con una delicata opera di rassicurazione, nel denunciare quanto avvenuto”.

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