Pfas, mamme e Greenpeace sul piede di guerra contro la Miteni: "Intervenga Costa"
Nuovo polverone sulla Miteni a seguito del rapporto prodotto da Arpav nei giorni scorsi. Greenpeace ha chiesto un incontro urgente al Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, affinché venga immediatamente revocata a Miteni l’autorizzazione a trattare i rifiuti contenenti il GenX
Commentando i dati diffusi da ARPAV in merito alla presenza, in acque sotterranee a valle dello stabilimentoMiteni, del GenX - una sostanza del gruppo dei PFAS che le stesse autorità regionali, con decreto nr. 59 del luglio 2014, hanno autorizzato a smaltire nel sito industriale della stessa azienda di Trissino - Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna inquinamento di Greenpeace Italia ha dichiarato:
«Quello che emerge dai dati ARPAV è gravissimo, soprattutto perché le stesse autorità venete già nel 2013 avevano identificatoMiteni come fonte principale della contaminazione di una delle falde acquifere più grandi d’Europa. La leggerezza con cui hanno operato le autorità regionali venete ha di fatto condannato un territorio, già gravemente colpito, a subire anche l’inquinamento proveniente dall’Olanda.
Di fronte a tale negligenza, - ha quindi concluso Ungherese - è necessario un intervento immediato del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, a cui Greenpeace ha già chiesto un incontro urgente, affinché venga immediatamente revocata a Miteni l’autorizzazione a trattare i rifiuti contenenti il GenX».
Il nuovo inquinante
Il composto GenX (Acido 2,3,3,3 - Tetrafluoro-2-Eptafluoropropos
Proteste e richiesta di sospensione alla Miteni
Proprio nella giornata di ieri, venerdì 6 luglio, dinanzi al Tribunale di Vicenza ha manifestato il comitato Mamme-No Pfas, chiedendo il sequestro della ditta Miteni ritenuta essere principale responsabile dell'inquinamento delle falde acquifere. L'azienda continua a difendersi rivendicando la correttezza del proprio operato e invitando tutti al confronto e a visitare lo stabilimento per osservare le procedure impiegate, ma nel frattempo la procura berica potrebbe aprire un nuovo filone d'indagini a seguito della segnalazione giunta da parte di Arpav che segnalava la presenza di un nuovo inquinante, il GenX per l'appunto, in «alcune acque sotterranee da pozzi collocati in un raggio di circa cinquecento metri dallo stabilimento» con «concentrazioni comprese tra 25 e 40 nanogrammi per litro». Secondo quanto riportato quest'oggi da Il Giornale di Vicenza, inoltre, la stessa Provincia berica avrebbe recapitato all'azienda un'ordinanza di «sospensione immediata dell'attività di recupero del rifiuto e delle linee operative connesse».