La querela di un imprenditore del marmo ha fatto scattare cinque denunce da parte della squadra mobile per altrettante persone. 

L'uomo era stato contato da due individui di origine straniera che, per conto di una società londinese, gli avrebbero proposto un acquisto di marmi per la cifra di 1 milione e 600 mila euro, che successivamente sarebbero stati esportati in Costa Azzurra e a Dubai. 

La consegna della prima provvigione di 110 mila euro doveva tenersi in un hotel milanese, dove avrebbe dovuto anche ricevere 600 mila franchi svizzeri come anticipo della commessa. L'imprenditore però, sorvegliato dagli agenti di polizia, ha fatto scattare la trappola. 

Ad insospettirlo sarebbe stata una precedente discussione, con protagonista un altro acquirente, il quale ha preferito abbandonare l'affare. Il provvidenziale intervento delle forze dell'ordine ha consentito non solo di sventare la truffa, ma anche di recuperare 41 mila franchi svizzeri usati per perfezionarla e di venire a conoscenza del "trucchetto" ideato per l'occasione. 

I presunti acquirenti infatti avevano mostrato alla vittima solamente parte dei soldi, facendoli entrare ed uscire dai cassetti della scrivania, dentro la quale era nascosto un minorenne che provvedeva allo scambio dei vari scompartimenti. A quel punto è scattata la denuncia di tentata truffa ai danni di due italiani, di 25 e 13 anni, un macedona, di 53 anni, un argentino, di 36 anni, e un francese di 25 anni.