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Cronaca Legnago / Via Carlo Gianella

Il ministro Lorenzin boccia la plasmaferesi per ridurre i Pfas nel sangue

A questa terapia finora si sono sottoposti 106 cittadini e la Regione Veneto ribatte: "Ha avuto ottimi esiti nella diminuzione della presenza di Pfas e senza che si sia verificato alcun effetto collaterale"

Inutile e fortemente sconsigliata. In poche parole così il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha descritto la terapia della plasmaferesi per ridurre la presenza di Pfas nel sangue. Terapia offerta dalla Regione Veneto e a cui finora si sono sottoposti 106 cittadini. In pratica una bocciatura, arrivata dal ministro durante un'interrogazione inoltrata dalla deputata veronese del PD Alessia Rotta. Bocciatura che è stata subito rilanciata dalla consigliera regionale di AMP Cristina Guarda.

Beatrice Lorenzin non solo ha affermato che il ministero e l'Iss non sono mai stati formalmente interessati dalla Regione Veneto circa l'utilizzo di questa terapia - scrive Guarda - Ha soprattutto fatto presente che non risultano evidenze scientifiche né specifiche raccomandazioni in ordine alla possibilità di rimuovere Pfas attraverso l'uso della plasmaferesi: anzi, le più recenti linee guida in materia non includono detti contaminanti tra gli agenti inquinanti che possono essere rimossi con tale tecnica. Sebbene sia lodevole cercare soluzioni al problema Pfas nel sangue, ritengo sia doveroso farlo nel rispetto della scienza e a garanzia della salute specialmente dei minori. Non è di certo responsabile proporre un trattamento senza aver verificato se è utile, quali effetti produce e se davvero valga la pena di investire milioni di euro senza dati chiari è precisi.

Per domani mattina, 15 dicembre, i clinici e gli esperti della sanità regionale hanno predisposto il primo focus sui risultati ottenuti con l'applicazione della plasmaferesi su pazienti adulti, ma intanto è la direzione regionale sanità ad anticipare le prime precisazioni.

La possibilità di utilizzare la plasmaferesi per la disintossicazione del sangue dalla presenza di Pfas è stata comunicata preventivamente al ministero della salute con una lettera lo scorso 4 luglio. Nessuno, fino a oggi, ha segnalato alcuna controindicazione né la necessità di una sperimentazione preventiva. La procedura è stata avallata dagli esperti della sanità regionale con valutazioni favorevoli e scientificamente documentate, pressochè opposte rispetto a quelle esternate dal ministro. La plasmaferesi ha avuto ottimi esiti nella diminuzione della presenza di Pfas e senza che si sia verificato alcun effetto collaterale. Sarà nostra cura inviare al ministro ampia e rigorosa documentazione scientifica su questo dato di fatto. E si rimane in attesa di ricevere con urgenza dal ministero la documentazione scientifica sulla quale il ministro si è basata per le sue dichiarazioni.

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