Mercato di Peschiera, il TAR del Veneto dà ragione al Comune contro gli ambulanti
La vicenda prese il via nel 2020, quando l'Amministrazione comunale arilicense decise di spostare metà dei banchi da Porta Brescia al Piazzale del Campo Sportivo, per andare incontro alla normativa anti Covid
Il Comune di Peschiera si è aggiudicato il primo round contro gli ambulanti, in merito alla questione legata al mercato, che di protrae oramai da più di un anno.
Il pregresso
Come spiega il Comune arilicense, nel 2020, a causa delle disposizioni di legge in materia di prevenzione dell’emergenza Covid, lo storico mercato del lunedì, quello del Piazzale di Porta Brescia, aveva dovuto subire delle modifiche. I 180 banchi, per ottemperare all’obbligo di distanziamento, non potevano coesistere. L’amministrazione comunale aveva così deciso di stabilire una rotazione: 75 banchi una settimana, altri 75 quella successiva.
In un secondo momento, ad aprile dello scorso anno, per le medesime necessità e in ottemperanza ad una nota del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza (con obbligo di distanziamento dei banchi per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso), il Comune di Peschiera ha deciso di dare un assetto definitivo al mercato settimanale: Anziché la rotazione, che di fatto dimezzava la capacità lavorativa degli interessati, si è deciso per uno spostamento ed è stata stilata una graduatoria, sulla base dell’anzianità. I primi 75 banchi, i più “anziani”, sono rimasti a Porta Brescia, gli altri sono stati spostati a duecento metri di distanza, nel Piazzale del Campo Sportivo.
La protesta
Una decisione che l'amministrazione comunale ha ritenuto essere la migliore possibile e che invece avrebbe trovato le proteste definute «feroci», cui è seguito un ricorso di 32 ambulanti (sul totale di 75) che hanno deciso di opporsi alla delibera del consiglio comunale con cui era stata individuata la nuova zona mercatale.
«È stato un anno orribile - dice il sindaco di Peschiera del Garda Orietta Gaiulli -. Ho ricevuto insulti di tutti i tipi, per strada e sui social. Sono venuti sotto le finestre del Comune con i tamburi, hanno urlato per giorni interi».
«Avevamo l’obbligo per legge di trovare una nuova sede e abbiamo agito in modo tale che nessuno venisse penalizzato - spiega Gaiulli -. A Porta Brescia abbiamo messo parecchie indicazioni verso la nuova sede e in più, mi permetto di ricordare, si tratta di un piazzale ad appena duecento metri di distanza. Inoltre - sottolinea il Sindaco - proprio nella zona della nuova sede del mercato è in corso una nuova lottizzazione, quella di "Borgo Secolo". Poteva essere un’occasione di crescita, quella zona a breve diventerà molto viva e agevole dal punto di vista dei parcheggi e degli spostamenti, e invece hanno deciso di mettere in piedi una protesta totalmente insensata e strumentale. E non hanno mai lavorato, nemmeno un giorno, per scelta loro».
Sentenza e ricorso
A pronunciarsi ora è stato il Tar del Veneto, che ha respinto il ricorso degli ambulanti, giudicato in primo luogo inammissibile perché presentato collettivamente senza che ce ne fossero i requisiti, in secondo perché non è stato fornito "alcun elemento di prova in ordine alla lesione, concreta, attuale ed effettiva, che sarebbe conseguente all’atto impugnato, atteso che non allegano alcun documento da cui poter dedurre un effettivo spostamento dei banchi (…)".
«Posso dire che finalmente, dopo un anno di testa a testa, si chiude questa triste vicenda - dice Gaiulli -. Dico triste perché dispiace vedere come queste persone abbiano deciso di continuare una battaglia che alla fine si è dimostrata dannosa per tutti. Avrebbero potuto lavorare in modo sereno, e invece non è andata così. Sono contenta di poter ribadire che tutte le rimostranze era indebite».
ANA (Associazione Nazionale Ambulanti UGL) non intende arrendersi e già nei giorni sui, social, ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato.