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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A casa dopo 7 mesi di Covid: «Ricordo di quanto accaduto mi fa soffocare»

Franca Mirandola, medico di base veronese di 56 anni, si dice pronta a tornare al lavoro, anche se ha dichiarato: «Questo male che mi ha preso in ostaggio mentre lavoravo senza adeguati dispositivi di sicurezza»

In parte, la sua storia l'aveva accennata nella sua lettera inviata al presidente del Veneto Luca Zaia in qualità di dirigente nazionale della Fismu (Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti). Franca Mirandola è un medico di base di 56 anni tornata ieri, 4 novembre, nella sua casa di Verona dopo sette mesi in ospedale a causa del Covid-19.

Nel suo messaggio al presidente regionale, lei ha criticato l'accordo nazionale recepito dal Veneto per coinvolgere i medici di medicina generale nei test per individuare tra la popolazione i positivi al coronavirus. Per Franca Mirandola è «indaguato» perché inadeguati sarebbero la maggior parte degli ambulatori in cui medici di base lavorano e in cui dovrebbero fare i tamponi ai cittadini. «Covid-19 mi ha colpito duramente portandomi due volte in fin di vita in rianimazione - ha raccontato - Ancora lotto con le conseguenze della malattia. Un male che mi ha preso in ostaggio molti mesi fa mentre facevo il mio lavoro, tra i miei pazienti, senza, purtroppo, adeguati dispositivi di sicurezza».

Il suo timore è dunque quello che altri suoi colleghi possano passare quello che lei ha passato. Un percorso fatto di sofferenza in ospedale, intubazioni, tracheostomizzazione ed, infine, una lunga fase della riabilitazione. Ed ora che si dice pronta a tornare a lavorare ha confessato ad Ansa: «Sono una burlona ma il ricordo di quanto accaduto mi fa soffocare, mi toglie il respiro come se avessi ancora il tubo in bocca».

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