Dalla corruzione al peculato, le accuse al medico delle false vaccinazioni anti-Covid
Avrebbe ricevuto 300 euro per far risultare autentiche delle vaccinazioni mai eseguite. Tra i suoi intermediari anche un ex brigatista. E durante tutto il periodo di indagine solo una dose sarebbe stata somministrata
Dopo l'arresto di giovedì scorso, 24 marzo, sono trapelati diversi dettagli sul medico di Verona che avrebbe finto la vaccinazione anti-Covid di oltre 200 pazienti, intascando da ognuno 300 euro. Oltre al camice bianco, sono stati bloccati dai carabinieri del Nas anche altri cinque uomini, tra cui un ex brigatista, i quali avrebbero svolto il ruolo di intermediari tra il medico di medicina generale e i clienti. Clienti che avrebbero ottenuto dei Green Pass autentici senza sottoporsi a vaccinazione.
Tra i dettagli emersi in questi giorni quello forse più curioso, riportato da Fabiana Marcolini su L'Arena, è che nei mesi in cui i Nas hanno controllato l'attività del medico solo un paziente sarebbe stato davvero vaccinato, ma non dall'arrestato. La somministrazione della dose sarebbe stata praticata da una sua collaboratrice, la quale risulta per questo anche indagata per abuso di professione medica. In sostanza, anche l'unica vera vaccinazione rischia di essere irregolare, anche se non per chi l'ha ricevuta. Mentre tutte le altre sarebbero state somministrazioni "fantasma". L'indagato, infatti, avrebbe solamente inserito nell'apposita piattaforma i dati dei pazienti che pagavano i 300 euro pattuiti ed il numero del lotto di vaccini che il medico riceveva regolarmente e che avrebbe finto di distribuire.
Due gli studi in cui il medico di famiglia riceveva su appuntamento, uno in Via Cipolla e l'altro in Via Conegliano. In quelle stanze sarebbero entrati membri delle forze dell’ordine, militari, medici, infermieri e insegnanti. Uomini e donne che facevano parte di categorie sottoposte ad obbligo vaccinale e che avrebbero pagato pur di ottenere, per sé stessi o anche per parenti e amici, la certificazione verde senza vaccino. Per loro l'accusa è di falso ideologico, ma ad alcuni è stato contestato anche il reato di corruzione. Falso ideologico e corruzione sono anche i reati di cui si ritiene si sia macchiato anche il medico, il quale dovrà rispondere anche di truffa ai danni dello Stato e di peculato. La truffa riguarderebbe il compenso riconosciuto dallo Stato ad ogni medico che effettua una vaccinazione. Compenso che l'arrestato avrebbe avuto pur eseguendo delle presunte false vaccinazioni. Il peculato, invece, è per i lotti di vaccino avuti dall'indagato e presumibilmente mai distribuiti.