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Cronaca

Pochi medicinali, Sboarina si appella a cittadini e farmacie: «Kharkiv chiama e Verona risponde»

Nel frattempo la guerra in Ucraina va avanti, mentre Zelensky è intervenuto in videoconferenza al Parlamento italiano, trovando il sostegno del premier Mario Draghi, che ha promesso «aiuti, anche militari, alla resistenza» e ribadito che «l'Italia vuole l'Ucraina nell'UE»

Costretti a rifugiarsi fuori casa, in spazi non riscaldati e precari. Sul fronte orientale dell’Ucraina anziani, adulti e bambini hanno sempre più bisogno di farmaci per affrontare le influenze di stagione, ma a Kharkiv scarseggiano i medicinali. Il Console onorario d’Ucraina, che risiede a Padova, ha lanciato un Sos urgente e chiesto aiuto direttamente al sindaco di Verona Federico Sboarina, per l’invio rapido di antipiretici e sciroppi contro la tosse, sia per adulti che pediatrici. Un’emergenza che si aggiunge alle altre, per questo il primo cittadino si è già attivato per allertare le farmacie e diffondere l’appello in città.

L’invito è rivolto ai cittadini, affinché chi può doni farmaci da banco contro i mali di stagione, e alle farmacie, sia le 13 di Agec che quelle private, perché chi vuole si attivi per una donazione di medicinali ad hoc.

I farmaci dovranno essere portati al Quadrante Europa, hub nazionale di raccolta aiuti, dove la Protezione Civile li stoccherà in attesa del trasporto. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di altri tir diretti in Ucraina. Una volta oltrepassato il confine sarà poi il Consolato ad organizzare la spedizione fino a Kharkiv, che si trova sul confine russo, mentre un carico di medicinali era già stato inviato a Leopoli.

«Ancora una volta Kharkiv chiama e Verona risponde. Dopo aver ospitato la delegazione delle consigliere comunali della città ucraina, ormai c’è un filo diretto che ci permette di stare dentro l’emergenza vera, ci segnalano le priorità e la città scaligera mette in moto la grande macchina della solidarietà – spiega il sindaco Sboarina -. In quella città la gente e ammalata e sono sicuro che il cuore dei veronesi è davvero grande, in queste settimane in tantissimi hanno risposto a tutti gli appelli fatti. Dalla raccolta di beni di prima necessità, a quella per il cibo da far arrivare nei canili, per non parlare dell’accoglienza di mamme e bambini, nessuno si è tirato indietro nonostante le difficoltà economiche che stiamo vivendo anche qui. Ci auguriamo tutti che questa guerra termini quanto prima, ma fino a quel giorno noi ci saremo».

Guerra in Ucraina

Martedì è stato il giorno del videointervento del presidente ucraino Zelensky al Parlamento Italiano, durante il quale ha parlato della devastazione che la sua nazione è stata costretta a subire e chiesto nuove sanzioni nei confronti della Russia. Richieste che hanno trovato il sostegno del premier Mario Draghi, che ha promesso «aiuti, anche militari, alla resistenza» e ribadito che «l'Italia vuole l'Ucraina nell'UE». Considerazioni che non hanno però trovato l'appoggio di tutti i parlamentari: alcuni dei quali infatti contestano Zelensky
Nuove sanzioni dovrennero quindi giungere dall'UE, mentre i servizi segreti bielorussi avrebbero eliminato una presunta rete di spionaggio di Kiev. La guerra nel frattempo va avanti e le notizie della giornata di martedì indicherebbero uno stallo nell'avanzata russa, mentre le forze ucraine sarebbero passate al contrattacco: Mariupol continua a resistere nonostante i pesanti attacchi subiti, così come Mykolayiv (città che apre le porte a Odessa), mentre non sarebbero state registrate azioni importanti nell'area di Dnipro. Alcuni incendi divampati nell'area di Chernobyl preoccupano per il rischio radioattivo e una magazzino di farmaci è stato distrutto a Makarov.

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