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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Borgo Venezia / Via Giovanni Cotta

Medici per la Pace. Da Verona al Bangladesh per aiutare i villaggi alluvionati

Si è conclusa la missione della sezione scaligera nell’area di Keshabpur, dove sono stati avviati 25 campi medici che hanno avuto il supporto dell’associazione Dalit e che hanno offerto in media 200 visite al giorno

L’associazione veronese Medici per la Pace ha concluso la propria missione nell’area di Keshabpur (distretto di Jessore) colpita dall’alluvione che ha devastato il Bangladesh negli ultimi mesi.

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Destinatari dell’intervento sanitario d’emergenza sono stati 10 villaggi rurali periferici della regione bengalese, in molti casi isolati dal fango e dai detriti. Grazie ad un ambulatorio mobile è stato possibile raggiungere le aree individuate come maggiormente colpite, dando avvio a 25 campi medici che hanno avuto il supporto dell’associazione Dalit, partner locale di Medici per la Pace.

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La clinica mobile, composta da medici, infermieri e operatori sociali, ha offerto in media 200 visite al giorno, fornendo assistenza sanitaria di base per le più comuni patologie quali diarrea, malattie gastrointestinali causate dall’inquinamento dell’acqua, infezioni cutanee, forme polmonari e parassitosi.

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"Abbiamo riscontrato condizioni igienico-sanitarie disastrose – racconta Fabrizio Abrescia, medico chirurgo e presidente di Medici per la Pace – le falde acquifere sono inquinate dall’arsenico e la stessa acqua viene utilizzata per tutte le necessità, dall’igiene personale all’uso alimentare.
Siamo intervenuti con visite mediche e somministrazione di farmaci per le patologie più comuni – spiega il referente dell’associazione veronese – mentre i casi più gravi sono stati riferiti all’ospedale di Chuknagar, a 30 chilometri dalla città di Khulna, gestito dal nostro partner locale".

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L’intervento d’emergenza, reso possibile grazie al contributo di Fondazione Cariverona, è stato richiesto dalle autorità locali e ha permesso di dare una risposta efficace alla totale assenza di servizi sanitari di base nelle aree rurali alluvionate, densamente popolate soprattutto da donne e bambini.

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Tra le persone in fila, in attesa delle visite mediche, Medici per la Pace ha osservato centinaia di donne, madri molto giovani che, a causa della pratica dei matrimoni precoci forzati e la frequenza di gravidanze multiple ravvicinate, vivono, all’interno del più complesso contesto emergenziale, nella totale assenza di diritti e tutele.

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