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Cronaca Lazise / Piazza Vittorio Emanuele

Lazise, mancano 75mila euro dal bilancio: indagato ragioniere comunale

I carabinieri di Lazise cercano di far luce sulle somme distratte all'ente pubblico dal 2006 al 2011. Interrogato in caserma il responsabile dell'Economato. Non avrebbe compilato correttamente i rendiconti annuali

Il Comune di Lazise è sempre più nella bufera giudiziaria. Nei guai, dopo le recenti indagini sul settore Lavori pubblici, è finito stavolta il responsabile dell'Economato. Anche in questo caso l'accusa è grave e connessa direttamente alla grande somma di denaro che, secondo i carabinieri della stazione locale, avrebbe distratto all'ente pubblico: il pm Valeria Ardito, che ha coordinato l'inchiesta, ipotizza il reato di peculato. Sarebbero spariti almeno 75mila euro, ma si suppone che la cifra possa arrivare a sfiorare i 100mila, tra il 2006 e il 2011. Un vero e proprio mistero, su cui è stato chiamato a fare chiarezza lo stesso ragioniere, che venerdì scorso è stato interrogato dai carabinieri in caserma a Lazise.

L'indagine è durata circa un anno, ed è partita grazie ad alcune segnalazioni anonime. Soldi che mancavano dal bilancio per una ragione oscura, e sulla quale nemmeno i revisori dei conti hanno saputo fare chiarezza. Una volta partita l'inchiesta, i militari hanno cominciato a valutare tutta la documentazione emersa in seguito all'acquisizione della Procura. E così nel mirino degli investigatori sono finiti, bonifici, fatture, bilanci, note spese, addebiti e accrediti all'ente. Alla fine l'ammanco dal rendiconto finanziario è stato valutato in 75mila euro. La responsabilità del funzionario sarebbe quella di non aver mai compilato il documento entrando in conflitto con la legge, che stabilisce l'assoluta trasparenza e regolarità dei bilanci. A maggior ragione se pubblici. Il ragioniere per ora risulta solo indagato ma non ha ancora spiegato dove erano finiti quei soldi e perché, per tutto quel tempo, non avesse mai ravvisato anomalie. A breve sarà dunque depositata una sua memoria difensiva, che dovrebbe, secondo lui, chiarire tutta la faccenda. Poi, eventualmente, sarà chiamato a risponderne anche in Tribunale.

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