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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Maschio affigge un crocefisso in sala Gozzi, Pasetto chiede un'amministrazione laica

Per il presidente del Consiglio Comunale "rappresenta un simbolo che fa parte della nostra storia e di cui dobbiamo essere orgogliosi" e l'area liberale replica "Non vogliamo un governo cittadino che sia basato sulla religione"

Un nuovo botta e risposta tra maggioranza ed opposizione è nato lunedì a Palazzo Barbieri, dopo che il presidente del Consiglio Comunale Ciro Maschio ha affisso in sala Gozzi un crocifisso in legno donato dalla Diocesi di Verona. 
Alla cerimonia erano presenti gli assessori Luca Zanotto, Edi Maria Neri e Filippo Rando, e i consiglieri comunali Leonardo Ferrari, Marco Zandomeneghi, Paola Bressan. Andrea Bacciga, Alberto Zelgher, Vito Comencini, Roberto Simeoni, Carla Padovani, Anna Leso, Alberto Bozza.

“Dal momento che è possibile e legittimo esporre il crocefisso all’interno degli edifici pubblici – spiega il presidente Maschio - abbiamo ritenuto importante dal punto di vista simbolico collocarlo nell’aula del Consiglio comunale, per dare un messaggio alla cittadinanza. Come riporta anche il Concordato tra Stato e Chiesa cattolica – aggiunge Maschio - i principi del cristianesimo fanno parte anche del patrimonio storico e culturale del popolo italiano. In quest’aula, quindi, il crocifisso non assume una valenza religiosa né un valore in contrasto con la laicità dello Stato, bensì rappresenta un simbolo che fa parte della nostra storia e di cui dobbiamo essere orgogliosi. Credo che il primo passo per poter essere aperti e tolleranti verso le altre culture sia quello di non dimenticarsi della nostra” .

Chi invece non ha apprezzato l'iniziativa è il Presidente di Area Liberal Giorgio Pasetto, secondo il quale metterebbe in mostra l'ipocrisia del centrodestra: "Espongono un simbolo Cristiano, ma poi si schierano contro gli immigrati con posizioni xenofobe e razziste. Se questo è il primo provvedimento politico dopo quasi 3 mesi di immobilità, mi aspetto un condizionamento politico per il sindaco non facile da gestire. È come se nella sede della Lega calcio ci fosse esposta la sola maglietta della Juventus.
Area Liberal combatte per un Consiglio Comunale rispettoso delle diversità culturali, non siamo contrari alla religione cattolica, ma alla presa di posizione nell’imporre i simboli della tradizione cristiana sulle altre religioni.
È ovvio che si tratta di un simbolo, ma viene presentato come se fosse un simbolo più importante degli altri, che ci riporta ai tempi passati.
Rinnovare il patto tra la Chiesa e lo Stato non è un’eredità culturale che vogliamo onorare.
Non vogliamo un governo cittadino che sia basato sulla religione, ma sulla tradizione laica di uno stato liberale". 

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