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Cronaca

Tragedia della Marmolada: «Gli scienziati da tempo hanno lanciato l'allarme»

Il bilancio di vittime e feriti potrebbe salire, mentre a Canazei Zaia e Draghi fanno il punto sulla situazione. Europa Verde – Verdi del Veneto e il deputato Zardini del PD invocano provvedimenti affinché questo non si ripeta

Il premier Mario Draghi è atterrato questa mattina all'aeroporto Catullo di Verona, da dove si è poi mosso in direzione di Canazei, riferisce Ansa, dove lo attende il presidente veneto Luca Zaia, per fare il punto sulla tragedia avvenuta domenica sul ghiacciaio della Marmolada. 
Il distacco del seracco dalla calotta di Punta Rocca ha provocato finora 7 vittime accertate e 10 feriti. Bilancio però che purtroppo potrebbe salire: 4 persone sono state ritrivate vite e 15 mancano ancora all'appello, mentre l'assessore regionale Bottacin ha riferito alla stampa che alcuni resti sono stati avvistati sulle colate di ghiaccio e neve, con alcune squadre di soccorritori che sarebbero dunque state inviate sul posto. 

Dai co-portavoce di Europa Verde – Verdi del Veneto, Enrico Bruttomesso e Luana Zanella, e dalla consigliera regione di EV, Cristina Guarda, è arrivato «il nostro cordoglio e pensiero alle vittime e ai feriti sulla Marmolada. Perdono la vita alpinisti, che sono in primis amanti della montagna e custodi della sua natura, spesso feroce e violenta, che vedono donne e uomini attrezzati salire su un ghiacciaio destinato a scomparire prima del tempo».
I co-portavoce regionali hanno aggiunto che «gli scienziati già da tempo hanno lanciato l'allarme sul fatto che le Alpi si stanno trasformando velocemente a causa del riscaldamento climatico. La crisi climatica ci pone d’avanti a scelte da intraprendere senza se e senza ma, come vietare le salite sui ghiacciai dai mesi primaverili per la sicurezza degli amanti della montagna.
Rimaniamo purtroppo inermi osservatori degli effetti del cambiamento climatico nella nostra regione, che colpiscono dallo scioglimento dei ghiacci alla feroce siccità che colpisce la nostra agricoltura in pianura, riduce le portate dei nostri fiumi e mette alla prova i cittadini attanagliati nelle isole di calore delle nostre città dove le temperatura arrivano ai limiti della sopportabilità».

La consigliera Guarda ha sottolineato che la posizione di Europa Verde – Verdi Veneto è chiara: «La regione deve riconoscere la Crisi Climatica. Già tre anni fa, nella scorsa legislatura, chiedevo con una mozione in consiglio regionale di dichiarare la Crisi Climatica nella nostra Regione. Oggi verrà riproposta, memore che i consiglieri della precedente legislatura la bocciarono alla fine, nonostante il Vaia, l'acqua Granda in Consiglio, tornado, downburst, alluvioni, gelate, siccità, bombe d'acqua, inquinamento di acqua ed aria ed effetti della cementificazione. Politicamente si è ancora troppo legati al mantenimento dello status quo dello "sviluppo scorsoio", agendo con passi minuscoli, solo quando un'emergenza diventa socialmente inaccettabile.
Quella della Marmolata è una di queste. Ma vogliamo sia l'ultima: ci si preoccupi delle Alpi e dei territori regionali per davvero, non solo per le olimpiadi o per rivendicare la proprietà veneta della Marmolada, lasciandola però orfana di azioni, ma sotto la guida di chi ci aiuta da anni a comprendere gli effetti della crisi climatica».

«La tragedia della Marmolada ci riporta alla realtà che abbiamo tentato per decenni di nascondere. Voglio esprimere tutto il mio cordoglio ai familiari delle vittime, il mio sostegno a quanti si adoperano senza soluzione di continuità a prestare soccorso. Ma vanno anche dette le cose come stanno, senza finzioni. Il riscaldamento globale è la priorità di questo secolo. Siccità, scarsità idrica e scioglimento dei ghiacciai alpini rischia di regalarci un futuro cupo di povertà e rischi immani. Dobbiamo agire subito, accelerando il passaggio alle energie rinnovabili, riforestando le città e abbattendo le temperature. Per le montagne serve un piano di salvataggio e monitoraggio dei ghiacciai, con una classificazione del rischio estivo come quello invernale per le valanghe». Lo scrive su twitter il deputato veronese del PD Diego Zardini.

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